Prima che sia troppo tardi, prima che ogni parola possa essere usata per strumentalizzare a fini qualunquistici quella che in fondo resta pur sempre una partita di calcio, è doveroso precisare quelle che sono le richieste dellâUs Catanzaro per la trasferta di Crotone. Partendo da un punto fondamentale. Lâamministratore delegato del sodalizio fondato settantacinque anni fa, Massimo Poggi, parlando a cuor sincero con alcuni cronisti martedì pomeriggio in un angolo del Ceravolo, ha semplicemente definito inadeguata lâofferta di 450 biglietti riservata per ora ai catanzaresi dalla società pitagorica. âLo Scida improponibile per la disputa del derbyâ è una frase che Massimo Poggi, in verità , non ha mai pronunciato.
Tanto per capirci meglio, il problema di fondo è il solito. Quando il Catanzaro va, i suoi numerosi e appassionati seguaci lo seguono e pure in massa. E da quando i ragazzi di Braglia hanno cominciato a macinare punti e scalare posizioni, cifre alla mano, la mobilitazione più leggera conta 500 persone. A Pesaro circa 1800 chilometri da Catanzaro andata e ritorno. Ovvio supporre che il derby calabrese di C1 (raggiungibile percorrendo poche manciate di chilometri), i tifosi giallorossi che non vogliono accontentarsi di ascoltare una radiolina o ciccare in rete o incollarsi alla pagina 215 del Televideo Rai sono parecchi.
Gli ingredienti per desiderare di âesserciâ ci sono tutti, fidatevi: fascino tipico del derby condito da un poâ troppo campanile, esaltante ruolino di marcia in chiave promozione dei rispettivi beniamini, fresco desiderio di rivincita da parte crotonese ( che dalle parti dei tre colli non si vorrebbe calcisticamente soddisfare), e quella sirena chiamata serie B che fa insistentemente lâocchiolino a entrambe. Se a questo aggiungiamo che quando la passione della tifoseria giallorossa si accende, manda in tilt la capienza degli stadi inferiori a 15.000 posti, le motivazioni del Catanzaro acquistano trasparenza e lucidità .
In questo caso però câè poco spazio allâimprovvisazione. Non si suppone, si danno numeri. Le 2000 richieste già pervenute in sede a via Lombardi da parte dei Catanzaro Club disseminati qua e là , parlano chiaro. E la cifra ancora non comprende gli Ultras e gli altri gruppi organizzati della vecchia curva ovest, che male che và contano di riunire un migliaio di supporter e partire dalla stazione di Lido. Nessun tentativo di far spostare la partita in altra sede, insomma, come qualcuno sussurra superficialmente. Non spetta certo alle due società proporlo, o addirittura deciderlo. Tanto meno a quella catanzarese, che tiene solo ad accontentare il più possibile le necessità della sua numerosa tifoseria.
Sarà compito delle Prefetture e dei questori capire e gestire al meglio la situazione. La diretta televisiva a circuito locale è certo una soluzione intelligente, ma non basterà . Quei 450 biglietti riservati agli ospiti, questa volta, sono troppo pochi.
Ivan Montesano