In una Calabria dove le intimidazioni mafiose stanno ormai diventando routine, accade pure che in Sicilia, esattamente a Messina, dove risiede perché frequenta l’università il figlio del magistrato Gratteri, impegnato da sempre alla lotta alla ndrangheta e alle mafie in generale, ci sia un presunto atto intimidatorio che riguarda proprio il figlio del magistrato.
Infatti, secondo quanto raccontato dal ragazzo agli inquirenti, due uomini vestiti da poliziotti avrebbero suonato al campanello.
Dal pianerottolo il giovane avrebbe notato che due uomini che scendevano dal piano di sopra indossavano un cappuccio e a quel punto il giovane Gratteri, si sarebbe rinchiuso in casa.
Eranu da folletto.