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Gravina:”Potrebbe tornare la Serie C”

Il presidente della Lega Pro annuncia che la terza serie potrebbe essere interessata da diversi cambiamenti al termine di questa stagione sportiva
 
Gabriele Gravina, attuale presidente della Lega Pro

Durante un intervento a Radio 1, il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, ha rivelato che la terza serie potrebbe tornare a chiamarsi Serie C. Questa non è l’unica novità. Infatti, dalla prossima stagione, il numero delle squadre salirà a 60 come sancito dalle NOIF.

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Di seguito le sue parole:

“La Lega Pro potrebbe tornare a chiamarsi Serie C, con uno sponsor importante a suo fianco in modo da ottenere maggiori risorse per la terza serie. Quest’ultima è stretta tra un professionismo importante come quello della Serie B e la massima serie dilettantistica. In più le risorse sono scarse sia per la crisi economica sia perché il brand è stato devastato con calcioscommesse e una marea di punti di penalizzazione. Serve un percorso condiviso e credibile, che appassioni nuovamente i 7-8 milioni di italiani che fanno riferimento alle 54 province su cui insistono i club di Lega Pro. Numero che salirà visto che entro giugno torneremo a 60 club, come sancito dalle NOIF. Poi capiremo se il numero è giusto, visto che tantissime squadre non riescono a reggere il professionismo. Ma serve uno studio approfondito di tutto il sistema, non si possono tagliare club solo in terza serie e senza una vera motivazione”.

Tra gli argomenti trattati si è discusso anche dell’utilizzo dei giovani in Lega Pro e dell’importanza dei settori giovanili:

“Il calcio professionistico della Lega di Serie C deve essere quello della formazione dei giovani, dell’aggregazione. Serve lavorare molto sul settore giovanile: il nostro calcio ha tanta fretta, ha voglia di utilizzare prodotti finiti. Per questo si rivolge all’estero trascurando i nostri giovani di grande qualità, come ho potuto apprezzare seguendo dall’interno l’Under 21. Serve un processo di valorizzazione che coinvolga tutte le serie professionistiche, risolvendo i problemi di sostenibilità del calcio minore e permettendo ai grandi club di tornare ad avere giocatori italiani di successo”

Arturo Ferraro Pelle

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Arturo Ferraro Pelle

3 Commenti

  • "Poi capiremo se il numero è giusto, visto che tantissime squadre non riescono a reggere il professionismo". <br />
    "Il calcio professionistico della Lega di Serie C deve essere quello della formazione dei giovani, dell’aggregazione. Serve lavorare molto sul settore giovanile" :quanta ipocrisia!<br />
    In questo calcio di oggi che interesse può avere un piccolo club a coltivare i giovani se poi per tenertelo devi blindarlo con contratti che non ti puoi permettere? finisce sempre che poi il grande club arriva e te lo porta via alla prima offerta che ti fa, o, meglio che gli fanno e tu lo vendi, meglio, svendi.<br />
    Aveva ragione il Pres. Rozzi, dell’Ascoli, quando disse che lo svincolo (la fine dei cartellini "a vita") dei giocatori avrebbe ucciso il calcio facendo la gioia di procuratori e la rovina dei piccoli club.<br />
    Un esempio: la cessione di Pino Lorenzo alla Sampdoria. All’epoca ci fu possibile fare un prezzo e farcelo pagare, oggi non potendolo trattendere l’avremmo dovuto regalare.<br />
    I piccoli club serbatoi dei grandi a costo zero? La serie C come laboratorio-giovani per il sollazzo dei grandi club? <br />
    Quanta ipocrisia, concedessero almeno che un ragazzo di una primavera/berretti possa esser vincolato fino a 23/24 anni con prezzo di rescissione fissato dal club che l’ha cresciuto e allora poi ne riparliamo, altro che riforme umilianti,<br />

  • Togliere la stupida denominazione lega pro è ottimo. Bentornata serie c. Sulla faccenda giovani, grande stronzata. I tifosi di serie c vogliono vedere le proprie squadre costruite per vincere, non costruite per formare i giocatori destinati alle squadre di serie a. Hanno già un loro vivaio, su cui lavorare meglio e con i giovani italiani.<br />

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