“Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, considerato quanto intervenuto nella seduta del Consiglio comunale del 26 novembre scorso e la relativa diffusione mediatica, deformata con notizie non veritiere e tendenziose e con improprie polemiche giornalistiche, che hanno generato artificiose ombre sulla dirigenza comunale e di riflesso su tutta la città, confermando quanto preannunciato, ha ritenuto di proporre esposto alla Procura della Repubblica con copia della trascrizione degli interventi nella predetta seduta e di altri documenti”.
É quanto riferisce una nota. “L’iniziativa, pur nella costatazione che nei predetti interventi vengono espresse mere ipotesi e generici sospetti di irregolarità amministrative, nell’ambito di un dibattito politico non sempre sereno e anzi manifestamente strumentale – si aggiunge nel comunicato – è intervenuta proprio per dimostrare che il suo ufficio non ha mai inteso e non intende nascondere o coprire alcunché e che, quindi, non solo trasmette essa stessa direttamente il documento di che trattasi, quanto, come già fatto informalmente in colloquio con il Procuratore generale per l’esigenza di chiarire anche a detta Alta autorità quanto sta avvenendo, si pone a disposizione per fornire ogni eventuale occorrente ulteriore documentazione o informazione utile e chiede, anche di essere sentito dal Procuratore.
Anche se per la verità sulle materie per le quali risultano effettuate delle ipotesi di non regolarità (amministrativa o penale?), a quanto risulta, la predetta Procura risulta già informata”. “Lo stesso sindaco – si afferma ancora nella nota – ha aggiunto che la detta iniziativa viene effettuata ovviamente per la tutela dell’immagine del Comune e della città, ma anche, ed altrettanto doverosamente, per la tutela della stessa dirigenza comunale che, sino a prove contrarie concrete, non può essere incisa con meri sospetti o peggio intimidazioni e ritorsioni, come specificatamente denunciato dal dirigente comunale interessato.
Quanto ad altre esternazioni che vengono reiterate sulla stampa da soggetti politici, nel tentativo di una improbabile riemersione politica creando maldicenza, sull’onda della stessa, per fatti triti e ritriti, il Sindaco lascia alla pubblica opinione ogni valutazione”.