L’accusa è quella di abuso d’ufficio per presunti illeciti connessi alla stabilizzazione di personale all’Arpacal, l’agenzia regionale per l’ambiente, avvenuta fra il 2008 e il 2010.
Sei dirigenti di Regione e Arpacal lo scorso aprile sono stati rinvati a giudizio per stabilizzazioni e trasferimenti considerati illeciti: Giuseppe Graziano, ex dirigente generale del dipartimento Politiche dell’ambiente della Regione Calabria; Vincenzo Mollace, ex direttore generale dell’Arpacal; Francesco Caparello, all’epoca dei fatti dirigente del settore Personale dell’Agenzia regionale; Luigi Luciano Rossi, ex direttore amministrativo della stessa Arpacal; Sabrina Santagati, ex direttore generale dell’Arpacal; Rosanna Squillacioti, all’epoca dei fatti dirigente di settore del dipartimento Politiche ambientali della Regione Calabria, e in seguito direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria.
Venerdì, parte degli imputati sono stati sentiti nel corso del dibattimento come testi citati dall’accusa. Tra questi, Sabrina Santagati e Rosanna Squillacioti. Nel corso dell’udienza è stato trattato in particolare il trasferimento di un dipendente che, dopo essere stato assegnato al dipartimento Ambiente, aveva richiesto di rientrare nella propria sede di lavoro all’Arpacal. «Non si può negare un rientro nella propria sede di lavoro», ha ha affermato Sabrina Santagati, puntualizzando che la richiesta del dipendente – l’architetto Pasquale Citrigno – è avvenuta a giugno 2010 mentre lei è stata nominata all’Arpacal a settembre 2010, trovando, quindi, il procedimento del trasferimento già in corso. Un procedimento, istruito per competenza dall’ufficio del personale, di cui lei si è assunta la responsabilità del proseguimento dell’iter. La Santagati, nel corso del controesame, ha affermato che il rientro in Arpacal non ha comportato per Citrigno nessun beneficio da un punto di vista salariale. «È vero – le ha chiesto l’avvocato Raimondi – che Rosanna Squillacioti avrebbe redatto un parere positivo ancor prima dell’istanza di rientro presentata da Citrigno?».
«Assolutamente no», ha dichiarato Santagati.
Percorso inverso, nella stessa vicenda, ha avuto Rossana Squillacioti che a giugno 2010 ha espresso un parere rispetto allo spostamento di Citrigno e a luglio si è insediata all’Asp di Reggio Calabria, «e da allora non ho saputo più niente» di questo trasferimento. Le udienze su stabilizzazioni e trasferimenti all’interno dell’Arpacal proseguiranno il 4 marzo 2016 con l’esame dei testi a discarico, tra i quali ci sarà anche l’architetto Citrigno.
Alessia Truzzolillo – corcal