Bar Mangialavori

Il Regio Decreto

Scritto da Francesco Panza
Il Catanzaro di Erra vince contro tutto e tutti
 

Quando si dice “contro tutto e tutti”. Il nuovo Catanzaro di Erra non si ferma più e continua a macinare punti per un obiettivo che a questo punto della stagione rischia di diventare stuzzicante. Non ci si è limitati ad abbandonare l’ultimo posto in graduatoria.

Il gruppo sembra rigenerato nel corpo, ma soprattutto (quello che più conta) nello spirito. Una bella metamorfosi i cui meriti sono da ascrivere al nuovo tecnico che in situazioni difficilissime è riuscito a dare un senso ad un team che viaggiava tra le sabbie mobili della classifica e non solo.

Ads336x280

La presenza fisica di Giuseppe Cosentino è stata determinante. Le vittorie ottenute nelle difficoltà sono ancora più belle, ma se Sua Eccellenza la Prefetta di Catanzaro, tra le causali di una decisione che quantomeno lascia perplessi, cita il Regio Decreto del 18 giugno 1931 unitamente ad altre motivazioni, francamente non condivisibili, la questione va chiaramente oltre il calcio e oltre il match Catanzaro-Messina.

Ma se Sua Eccellenza Dott.ssa Latella ha ritenuto giusto adottare certi provvedimenti, cosa avrebbe dovuto fare la collega Prefetta di Torino Sua Eccellenza Paola Basiloni? In un contesto ben più problematico (se ci si vuole riferire agli ultimi drammatici attentati parigini e al dimensionamento dell’evento sportivo) e in una partita come Juventus-Milan, si è giocato a porte apertissime.

Cito testualmente: “Rilevato che per le esposte motivazioni, il Questore ha espresso l’avviso che vi sia il rischio di possibili disordini, essendo lo stadio ubicato in pieno centro urbano e, pertanto, raggiungibile da diverse arterie cittadine che potrebbero essere utilizzate da soggetti malintenzionati e facinorosi per creare insidie e turbative sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica“.

Chi scrive fa presente che la rilevazione di cui sopra (in aggiunta alle altre a corredo della decisione) sarà una problematica eternamente presente e ancor più presente in futuro, visto e considerato che si è deciso di investire sul “Nicola Ceravolo” e che lo stesso non potrà essere spostato così come si farebbe se l’impianto fosse stato edificato con le famose costruzioni multicolori dei bimbi.

Chi ha deciso di investire importanti capitali sul “Ceravolo”, dovrà essere anche in grado di permetterne un corretto utilizzo. Prefettura, Questura (senza che dall’Amministrazione comunale abbia battuto ciglio) così facendo, hanno sostanzialmente dichiarato uno stato di impotenza nella gestione dell’evento, per poi trovarsi a fronteggiare un problema ben più importante (e prevedibile) quale la presenza di centinaia di tifosi che hanno ugualmente voluto manifestare ai propri beniamini la propria vicinanza alle Aquile giallorosse durante la gara, posizionati alle spalle della “Capraro”.

E veniamo a quest’ultima piacevolissima circostanza. Il feeling che si era interrotto tra Società e tifoseria, si è rinsaldato con un Giuseppe Cosentino più che entusiasta che, insieme a tutti i calciatori, a fine gara si è recato a salutare e ringraziare i numerosissimi tifosi presenti dietro la Curva Massimo Capraro.

Il portiere Grandi si è letteralmente arrampicato sulla recinzione come un indemoniato a condividere l’entusiasmo dei tifosi festanti e con lui tutta la squadra. Che bella cosa!!! Questo è proprio quello che ci voleva. Il Catanzaro è tornato.

È tornato con tutte le sue componenti per rinforzare un’alleanza che nel calcio (ma non solo) è la base di partenza per il raggiungimento di qualsivoglia traguardo. Mister Erra, senza pavoneggiarsi, sta lavorando così come aveva promesso e con lui i calciatori che dopo la vittoria contro Lecce e la Lupa Castelli, hanno battuto anche il Messina, rivelazione del campionato e vice capolista.

Porte chiuse? Indifferenza di chi non si è per nulla battuto per evitare questo obbrobrio? Vincere così è ancora più bello e le difficoltà procurate hanno paradossalmente fatto da collante. Ed ora inizia il divertimento.

Sarà importante anche in seno alla tifoseria marciare compatti senza rinfacciare alcunché verso coloro i quali si erano prodotti in elucubrazioni figlie del momento, della serie. “Hai visto…cosa ti dicevo”? Tu non eri quello che diceva ….”? Le divisioni portano ad altre divisioni. Meglio mettere un punto grande, grande e andare a capo.

L’importante è che il Catanzaro, e con esso la volontà della Società, si siano rianimate e rinforzate anche grazie alla rasoiata di Moi. Un Moi redivivo e rigenerato come il resto della squadra, dalla cura Erra. La gara vinta contro il Messina (non me ne vogliano i Peloritani) quasi quasi passa in secondo ordine.

Gli aspetti tecnico-tattici lasciano il posto ad una vittoria ben più importante. Ora la palla passa alla tifoseria che dovrà ripopolare le gradinate del “Ceravolo” e non solo. La palla passa a tutti coloro i quali, nel ricoprire cariche strategiche per la crescita e salvaguardia della comunità catanzarese, devono comprendere che bisogna marciare uniti e a senso unico, qualcuno direbbe: destinazione paradiso.

I dispettucci infantili? Lasciamoli a chi non sa amare. Avanti tutta Catanzaro.

 

 

Giuseppe Mangialavori

 

Autore

Francesco Panza

17 Commenti

Scrivi un commento