CATANZARO â Le 5 giornate comminate dal giudice sportivo ad Ascoli, sorprendono il giocatore, la società e quanti hanno assistito allâepisodio dalla tribuna. Eâ lo stesso interessato, unanimemente considerato giocatore corretto ed equilibrato, a fornire la sua versione: âDopo un fallo compiuto su un avversario, lâarbitro stava togliendo fuori il cartellino giallo. Istintivamente, come avviene tante volte, ho poggiato la mia mano sulla sua. In quel momento, al signor Banti, cadeva a terra il cartellino che si spezzava. Ritenendo, evidentemente, che quel contatto fosse da punire, estraeva il cartellino rosso e mi espelleva. Per non peggiorare le cose, uscivo fuori senza dire una parola.â Un attimo per prendere respiro e con una voce stravolta dalla rabbia, il giocatore continuava: âA fine gara, pur ritenendo che non ce ne fosse bisogno, mi recavo dal direttore di gara per spiegare lâaccaduto. Gli ribadivo che sâera trattato di un gesto con cui mimavo la mia meraviglia per il giallo, ma non più di questo. Gli chiedevo, in ogni caso, scusa.â Poi, con un evidente magone in gola, che gli tratteneva le parole, Nicola Ascoli proseguiva: âGiuro che è andata così. Figuratevi che nemmeno pensavo dâessere squalificato. Purtroppo, la Viterbese non mi porta questâanno bene, perchè anche nella gara dâandata sono stato espulso verso la fine. Sono stati gli unici episodi che mi sono capitati in carriera, perchè qualche altra squalifica, lâho subita per somma dâammonizioni.â Invero, la versione del giocatore coincide con lâimpressione avuta dallâesterno e, addirittura, erano stati in molti a chiedersi il motivo della decisione arbitrale. La prosecuzione di Ascoli, è una miscela fra il soliloquio e la confessione: âMi dispiace per me, per la società , per i compagni, per il mister. Avverto questo sentimento dâabbattimento, anche se non è accompagnato da alcun senso di colpa. Mi pare di vivere un brutto incubo.â La versione della società non è molto distante da quella del giocatore. âSiano sorpresi quanto lui âcommenta il direttore generale Gianni Improta- Al massimo pensavamo alla solita giornata di squalifica. Non câerano assolutamente i presupposti per ipotizzare una punizione tanto severa.â Poi, per essere credibile, così continuava: âSapete bene come pretendiamo dai nostri giocatori il migliore comportamento in campo e, specie, nei confronti dellâarbitro. In linea con il mio comportamento in carriera, i nostri giocatori devono sempre essere rispettosi. Non mi sento di rimproverare più di tanto Ascoli che, nella fattispecie, ha compiuto un solo gesto istintivo, non assolutamente violento e da assimilare ad altri recenti comportamenti a cui abbiamo assistito sui campi di serie A. Eâ chiaro che proporremo ricorso e saremo confortati dalle immagini. Fra lâaltro, è assurdo che una cosa del genere sia capitato ad Ascoli, che tutti conosciamo come giocatore composto e leale.â Non è stato possibile raccogliere la dichiarazione dellâallenatore Braglia, che ha cortesemente espresso alla stampa il desiderio di non parlare sino a domenica. Il tecnico, a riguardo, non ha sollevato polemiche con nessuno, ma dietro il suo cortese invito, si nascondono le critiche che parte dei tifosi gli avrebbe riversato. Molti si sono chiesti il mancato impiego di Luiso e Morello, senza sapere che i due non erano nelle migliori condizioni fisiche per scendere in campo. Non è mancato lâaffetto dei tifosi che ieri, alla ripresa della preparazione, hanno incoraggiato e ripetutamente battuto le mani alla squadra. Sâaggiunga che, ad ulteriore conferma dâattaccamento, è in piena fase dâallestimento lâennesima carovana di tifosi al seguito della squadra. Non sâè ieri allenato per motivi precauzionali Dei, mentre era regolarmente nel gruppo Caterino, che dovrebbe finalmente recuperare.
Fabio Blasco