Sono state fatte brillare altre tre campate del viadotto Italia. E la riapertura del tratto dell’A3, chiuso dopo il crollo che nei mesi scorsi ha provocato la morte di un operaio, si fa sempre più vicina.
Anche se il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, non si sbilancia, e non si esprime sul balletto dei tempi, ma rimane comunque ottimista, facendo intendere una possibile riapertura entro dieci giorni. Nulla di certo, dunque, rispetto alla data fissata dall’Anas per la normalizzazione del traffico sulla Salerno-Reggio Calabria.
Troppe le variabili in gioco per capire se i tempi saranno rispettati e se tra Mormanno e Laino Borgo tornerà la “normalità”, cioè il transito su una corsia per ogni senso di marcia. Tomao pensa che si possa arrivare a una riapertura entro la fine del mese di luglio, «ma sono in corso aggiornamenti costanti sugli interventi tecnici». Il transito prosegue sulla viabilità alternativa, con non pochi disagi.
Intanto continuano le operazioni connesse alla demolizione delle quattro campate del viadotto Italia adiacenti a quella crollata il 2 marzo scorso.
La decisione di demolire le campate è arrivata dopo una riunione tra i tecnici dell’Anas e i magistrati della Procura di Castrovillari, con il coordinamento del procuratore generale di Catanzaro Raffaele Mazzotta.
L’autorizzazione, arrivata dopo la richiesta di dissequestro presentata dall’Anas, ha dato il via ai lavori di messa in sicurezza e riparazione del ponte, preliminari rispetto alla riapertura del tratto autostradale tra Laino Borgo e Mormanno. I magistrati hanno già autorizzato la riparazione del pilone danneggiato durante il crollo, che ha provocato la morte di un giovane operaio, precipitato mentre stava lavorando.
I sindaci dell’area del Pollino, dal canto loro, nella prossima settimana si ritroveranno nella sede centrale dell’Anas per parlare dei fondi concordati prima dell’inizio delle pesanti opere infrastrutturali che stanno modificando (anche dal punto di vista ambientale) l’intero ingresso nord della Calabria.
Due anni fa non furono richiesti palazzetti o centri di aggregazione, ma solo il potenziamento di arterie vetuste. Le stesse che ora stanno bypassando il pesante flusso veicolare generato dal sequestro del viadotto Italia. Il sindaco di Laino Castello, Gianni Cosenza, in via del tutto precauzionale, ha già chiesto la sistemazione di un presidio mobile dei vigili del fuoco (o della Protezione civile regionale) e una postazione del 118