Quattro arresti, due denunce e altrettanti carabinieri feriti. E’ il bilancio della notte movimentata che ha visto protagonisti i Carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia cittadina, guidati dal tenente Michele Massaro, coadiuvati dai colleghi delle Stazioni di Tiriolo e Lido e un gruppo di persone che si trovavano nel quartiere Aranceto.
Le persone arrestate, a vario titolo, per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale,lesioni e violazione della sorveglianza sono Alessandro Galzarano, 46 anni, uscito dal carcere solo due giorni fa dopo sette anni di reclusione; Domenico e Antonio Bevilacqua, padre e figlio, rispettivamente di 54 e 19 anni, e Paola Passalacqua, 36 anni.
I carabinieri hanno anche denunciato in stato di libertà una donna, F.R., 21 anni, e un minore, C.P., di 17 anni.
Tutto è nato durante un semplice controllo a un sorvegliato speciale nel quartiere Aranceto quando Alessandro Galzarano, che sarebbe stato ubriaco,mentre tornava a casa, ha iniziato a offendere e minacciare i due militari che stavano effettuando il controllo. Accerchiati in breve tempo, i due carabinieri sono stati costretti ad allontanarsi ma sono ritornati poco dopo supportati da militari giunti anche delle compagnie limitrofe e, nonostante sono stati accerchiati da numerose persone d’etnia rom e dal fatto che dai palazzi adiacenti venissero lanciate nei confronti dei carabinieri patate e limoni, sono riusciti a portare a termine l’operazione. I due carabinieri feriti hanno riportato lesioni guaribili in tre giorni.
Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati posti temporaneamente agli arresti domiciliari, come da disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di turno, Gerardo Dominijanni, in attesa dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
“E’ veramente ora di dire basta. L’aggressione ai carabinieri al quartiere Aranceto è inaccettabile. Le solidarietà lasciano il tempo che trovano per cui chiederò al Prefetto Latella una riunione urgente del Comitato per l’ordine pubblico per mettere a punto un’operazione di bonifica dei quartieri in cui vivono ed operano questi malviventi”.
Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo.
“Non ho nulla contro l’etnia rom – prosegue – ma tutte le indagini e tutte le piste degli inquirenti portano ad esponenti di questa comunità. I rom che lavorano e che si sforzano di integrarsi con la città, rispettandone le regole, meritano rispetto. Tolleranza zero per quelli che hanno scelto di vivere ai margini della società o addirittura di privilegiare attività criminali, arrivando anche al punto di sfidare le forze dell’ordine nel corso dei controlli.
Occorre dare una spallata decisiva ai nuclei delinquenziali che si annidano nella comunità rom, con tutti i mezzi che possiamo mettere in campo”.