Il Consiglio comunale di Catanzaro, presieduto da Ivan Cardamone, ha licenziato sei delle dieci pratiche iscritte all’ordine del giorno dei lavori.
Nello specifico sono state rinviate per approfondimenti la direttiva che disciplina le opere minori e il riconoscimento del debito fuori bilancio sull’esproprio dell’area ex Gaslini.
Approvato, invece, sentita la relazione del presidente Cardamone, il regolamento che disciplina l’uso dello studio di registrazione e sala prove allocato all’edificio ex Rossi, sede del Conservatorio musicale. Sì dell’aula all’atto di indirizzo nei confronti degli organismi controllati dal Comune in materia di vincoli assunzionali e di contenimento delle politiche retributive, nonché in materia di procedure di mobilità infragruppo illustrata dall’assessore Rosamaria Petitto.
Sentita la relazione del consigliere Giulio Elia, presidente della commissione urbanistica, il consiglio ha approvato la monetizzazione delle aree standard. Via libera, su proposta dell’assessore alle politiche sociali, Gabriella Celestino, alla modifica del regolamento sulla commissione Pari opportunità e al riconoscimento del debito fuori bilancio per i lavori allo Stadio, quest’ultima pratica è stata relazionata dall’assessore alla gestione del territorio Giulia Brutto.
Acquisita, sentita la relazione dell’assessore al patrimonio, Filippo Mancuso, al patrimonio immobiliare comunale con lottizzazione EdilSyst un’area per la realizzazione di un complesso scolastico da parte dell’associazione Onlus Vimar.
Il sindaco Abramo ha voluto sottolineare come “la struttura scolastica sarà realizzata grazie al gesto generoso di un cittadino che ha voluto rimanere anonimo, ma che ringrazio a nome dell’amministrazione, perché ha donato al Comune una cospicua somma”.
Sulla discussione aperta dalla relazione dell’assessore alle finanze, Rosamaria Petitto, sul Piano economico finanziario della Tassa sui rifiuti e sulla determinazione delle tariffe Tari anno 2015, si è registrata la mancanza di numero legale.
Il presidente Cardamone, dopo la verifica effettuata con appello nominale dal segretario generale, Vincenzina Sica, che ha registrato 16 presenze, ha dichiarato sciolta la seduta.
Il sindaco, appreso l’esito del voto, ha sottolineato la mancanza di coerenza politica di quanti si erano allontanati dall’aula pur avendo asserito di lavorare per l’esclusivo interesse della città.
In avvio dei lavori la minoranza, infatti, con la sola eccezione di Domenico Iaconantonio, Pino Celi, Rosario Mancuso e Mauro Notarangelo, aveva abbandonato l’aula. Stessa posizione era stata assunta in avvio di seduta dai consiglieri Roberto Guerriero e Antonio Giglio dichiarando che “la maggioranza non ha i numeri.
In tante circostanze siamo rimasti in aula. Oggi come gruppo socialista non siamo intenzionati a mantenere il numero legale alla maggioranza”.