CATANZARO â Come si conviene alle squadre di rango, il Catanzaro ha smaltito la soddisfazione della vittoria col Foggia e progetta solo di vincere la prossima. âEâ proprio così âconferma Nicola Ascoli, un giovane cuor di leone, che, ancora una volta, è stato domenica fra i migliori- La nostra mentalità devâessere quella di non essere mai appagati. Non è un modo di dire, perchè nessuno di noi pensa più alla gara passata e, già a metà settimana, respiriamo aria di vigilia di un altro incontro importante. Se ci sarà da festeggiare, lo faremo alla fine. Per ora, dobbiamo solo lavorare, stare uniti, concentrarci.â Da tempo definito un âgiovane vecchioâ, dimostra, a 24 anni, di parlare come un veterano: âIl nostro motto deve riecheggiare quello dei famosi moschettieri: uno per tutti e tutti per uno. Solo se il nostro gruppo continuerà ad essere granitico, potremo raggiungere lâambito traguardo. Non ho dubbi che così sarà , perchè la promozione non tornerebbe utile ad uno solo di noi, ma a tutti quanti. La qualità che abbiamo nellâorganico, devâessere, purtroppo, ripartita fra il campo e la panchina. Lâideale sarebbe giocare in 17 o 18. Siamo, invece, coscienti che le maglie da assegnare sono 11 e che il campionato si vince anche stando in panchina. Anzi, da un certo punto di vista, lo vince, ancor di più, chi non riesce la domenica a trovare posto, incoraggiando i compagni da fuori e portando una fetta di curva ai bordi del campo. Dâaltra parte, stare in un gruppo importante, significa anche questo. Nella categoria in cui militiamo, indipendentemente da come le cose andranno a finire, il Catanzaro è da considerare una grande piazza per tradizione, tifoseria, struttura tecnica e societaria. Le squadre di questi ambienti, non dispongono solo di 11 giocatori validi e non mi fate fare esempi che sono alla portata di tutti.â Con le sue 142 presenze in maglia giallorossa, Nicola Ascoli merita lâoscar della fedeltà . Dopo aver fatto parte dellâorganico di prima squadra nella stagione 96-97, compariva 5 volte in formazione lâanno successivo, per diventare successivamente titolare inamovibile. Forse, nel processo dâaccelerazione della sua carriera, è stato tradito dalla sua straordinaria duttilità tattica che, da una parte, lo ha elevato ad eccellente difensore e centrocampista (ma ha giocato anche in attacco), dallâaltra, non ne ha facilitato le attenzione dei grandi club, inclini alla immediata identificazione dei ruoli dei giocatori. âPerò âcontinua il jolly giallorosso- mi ritengo un fortunato, perchè questa condivisibile tesi mi ha consentito di restare a Catanzaro, che è una delle piazze più ambite. Non nascondo che nei momenti più difficili avrei gradito una chiamata in categoria superiore, ora, ringrazio la mia buona stella che quellâoccasione non si sia presentata.â Infine, così presenta la gara con la Viterbese: âSe il calcio fosse una scienza perfetta, non avrei dubbi nel pronostico. Purtroppo, non lo è, e, come avvenuto nelle ultime gare in particolare, potremo soffrire più del dovuto. Non ci tireremo indietro, non chiediamo nulla alla fortuna e mi basterebbe che vincesse la squadra migliore. La Viterbese, infine, non significa solo la possibilità di sorpassarla, quantâanche quella di restituire un torto ricevuto, perchè, nella gara dâandata, perdemmo una gara assurda.â Che il gruppo sia unito, lo dimostra lo stesso Pasquale Luiso, ultimo arrivato, parlando di Corona: âMe ne avevano parlato, ma non pensavo fosse tanto forte. Mi ricorda un pò il mio ex compagno Toni. Per quel che mi riguarda, vorrei giocare ma non metto fretta a nessuno. Spero di meritarmi un posto. Eâ giusto che lâallenatore scelga con serenità .â Nella ripresa di ieri, il solo Caterino, vittima di una contrattura, non sâè allenato.
Salvatore Blasco