Un anno fa – era il 26 marzo – Matteo Renzi sbarcava a Scalea per la sua prima visita in Calabria nelle vesti di premier; dodici mesi dopo il suo braccio destro, Graziano Delrio, si riaffaccia tra il Pollino e lo Stretto per tracciare un primo bilancio dell’azione del governo al Sud.
L’occasione è l’avvio, nel capoluogo bruzio, della fase operativa del dipartimento Fondi europei e Mezzogiorno del Partito democratico.
E a guidare l’organismo, non a caso, è la deputata calabrese Stefania Covello, che si è fatta promotrice dell’incontro su “Sviluppo e politiche di coesione” – incentrato sull’impiego dei fondi europei per il Sud – che si è tenuto giovedì sera al Cinema Modernissimo e che ha visto la partecipazione proprio del sottosegretario della presidenza del Consiglio dei ministri.
«Nel 2014 l’Italia – ha esordito Delrio di fronte a un’affollata platea – si è comportata bene e ha speso più dei target che l’Europa le aveva dato. Rischiavamo di perdere un paio di miliardi ma grazie a una collaborazione costante con ogni task force che abbiamo costituito in ogni Regione e al ministero, siamo riusciti a spendere quasi due miliardi in più di quelli richiesti».
Ma il 2015, ha spiegato il sottosegretario, sarà ancora più impegnativo «perché abbiamo circa 13 miliardi da spendere, di cui quasi 10 al Sud, quindi una grandissima occasione per far ripartire il Mezzogiorno. L’importante – ha aggiunto – è applicarsi molto, specie nei cantieri importanti come quello di Gioia Tauro che ho visitato oggi, dove dobbiamo accelerare i lavori, stando attenti a spendere bene i soldi e ai tempi».
Guardando alla politica calabrese, poi, il sottosegretario ha chiarito: «Con il governo regionale calabrese abbiamo rapporti istituzionalmente corretti. Abbiamo davanti una grande opportunità – ha aggiunto Delrio – che in questi anni deve offrire lavoro e sviluppo soprattutto ai giovani, un’opportunità che sarà tanto più forte quanto sarà forte il presidio sulla legalità. La battaglia per la legalità è la battaglia per un lavoro sicuro e certo e per uno sviluppo armonioso delle comunità. Il governo nazionale sa che la scommessa più grande è la ripresa del Mezzogiorno.
Quindi siamo qui per testimoniare, come ha fatto il presidente del Consiglio, che puntiamo molto sul Sud».
«Questa Europa – ha aggiunto ancora Delrio – non guarda al Sud ma è troppo orientata a Est. La nostra prima visione deve essere quella di portare l’Europa a dire che esiste il Mezzogiorno, che esiste non solo quando si parla di tragedie».
Parlando poi delle questioni inerenti la rete infrastrutturale del Paese, il sottosegretario ha dichiarato: «Ora c’è stato questo incidente di percorso alle Infrastrutture, ma noi avevamo completato il piano della logistica. Gioia Tauro non e’ un problema della Calabria ma è un problema nazionale. Dobbiamo fare battaglie pure sulla legalità.
La criminalità organizzata toglie fiducia ai nostri giovani. Non si può pensare che Gioia diventi una grande Rotterdam del Sud se non siamo accanto alle forze dell’ordine. I soldi pubblici – ha aggiunto – vanno spesi con più rigore perché gli azionisti sono i cittadini. Il valore aggiunto del Mezzogiorno è superiore a quello di Paesi come la Romania, ha un numero di addetti all’agricoltura pari a quello della Baviera». Delrio ha poi parlato di un «piano contro la povertà e di un piano per la logistica: sono queste le priorità».
«Dobbiamo pensare – ha invece affermato Stefania Covello, che ha portato i saluti del presidente Oliverio – come Papa Francesco alle priorità e non solo alle emergenze. Per questo Graziano Delrio ha spiegato che partiamo dalla Calabria. La scommessa va vinta dal Sud come ha detto Matteo Renzi – ha aggiunto Covello – perché non possiamo più tirarci indietro e vincere tutte le sfide che abbiamo di fronte.
Penso all’Università della Calabria e saluto il rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, che è qui con noi. Il nostro ateneo è un fiore all’occhiello che va tutelato. Bisogna evitare gli errori del passato. E in particolare sui fondi comunitari. Per questo dico ai sindaci che i bandi vanno letti bene».
Il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, ha voluto salutare i lavoratori cosentini che raccolti all’esterno del cinema Modernissimo.
«A loro rivolgo un saluto affettuoso – ha detto il deputato – e l’incontro di oggi dimostra che il governo nazionale vuole essere accanto al Mezzogiorno e alla Calabria. Quasi un anno fa, proprio in questo periodo, Matteo Renzi da presidente del Consiglio era venuto per la prima volta a Scalea. Con lui avevamo fatto due promesse: mandare via Scopelliti e vincere le elezioni. E così è accaduto».
«La vicinanza del governo nazionale e l’importanza di partire dalle priorità», invece, sono stati al centro dell’intervento del segretario Pd di Cosenza, Luigi Guglielmelli.
Per il presidente del consiglio regionale, Antonio Scalzo, «la Calabria non può più essere la Cenerentola d’Italia. La nostra regione – ha aggiunto – deve avere una vocazione europea. Su questo dobbiamo lavorare molto. Non è facile anche perché dobbiamo pensare che la situazione ereditata dal passato è stata disastrosa. Ma stiamo già facendo grandi passi in avanti. Lo dimostra già il progetto “Garanzia giovani” sul quale il presidente Oliverio punta molto».
Nel suo intervento, infine, Scalzo ha sottolineato l’importanza dei fondi comunitari, che ha definito «virtuosi», e ha ricordato l’impegno svolto anche in questo settore dall’ex consigliere regionale Sandro Principe, presente in sala come tanti altri esponenti del Pd e amministratori locali.
«Non facciamo l’errore – ha detto il presidente della fondazione “Con il Sud” Carlo Borgomeo – di ritenere che tutta la politica di sviluppo coincide con i fondi strutturali. Serve un po’ di iniziativa politica – ha detto Borgomeo -.
Dobbiamo pensare ai fondi strutturali ma non solo a quelli. Pensate che la Calabria è tra le regioni che presenta meno progetti. Allora, smettiamola: i soldi ci sono. Dovete osare di più».
Ulteriori priorità sono state quelle elencate dall’ad di Invitalia Domenico Arcuri, calabrese, che ha parlato di fondi comunitari e dei progetti sui quali puntare per lo sviluppo del Mezzogiorno.
Mirella Molinaro
corcalabria