“Siamo di fronte all’ennesimo “sgarbo” istituzionale, a un provvedimento del Governo che rappresenta l’ennesimo atto di spoliazione della città capoluogo di regione. Abbiamo, infatti, appreso dell’esistenza di un decreto, firmato dal ministro delle infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi, con il quale, le attività di coordinamento e di direzione della Motorizzazione civile di Catanzaro, vengono trasferite alla Motorizzazione civile di Reggio Calabria. Alla città dei tre colli rimarrebbero soltanto le attività d’ufficio regionale, quindi, anche le funzioni dirigenziali saranno trasferite a Reggio Calabria”.
Lo affermano il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, il presidente del Consiglio, Ivan Cardamone e l’assessore al turismo, Giovanni Merante.
“Si tratta, dunque, di un ulteriore insulto ad una città che paga, ancora una volta, la scarsa attenzione – aggiungono – e il silenzio di chi avrebbe il dovere istituzionale e morale di vigilare sul continuo depauperamento che si sta perpetrando nei confronti della città. Non si comprendono, infatti, come vengono determinate alcune scelte a Roma.
Valutazioni che finiscono per alimentare, nell’opinione pubblica, il sospetto di uno scarso “peso” politico e considerazione della nostra città. Da qui nascono il malcontento e l’incomprensione più totale per aver subito una serie di veri e propri “scippi”. Non c’è dubbio che la città di Catanzaro si trova sotto un tiro politico bipartisan. Un disegno compromettente per la dignità dello status di capoluogo di regione che riveste. La serie infinita di spoliazioni o mancati riconoscimenti legati al ruolo della città ne sono la certificazione.
Quest’ultimo atto, in ordine di tempo, non trova, infatti, nessuna giustificazione. Catanzaro oltre a godere dello stato giuridico di capitale della Calabria, possiede un ruolo geografico baricentrico che favorisce il suo raggiungimento e la sua comoda accessibilità. Non vorremmo, quindi, che ancora una volta sia stato consumato un disegno politico. Da parte nostra come istituzione locale – concludono – ci attiveremo per quanto ci compete, a intraprendere una serie di iniziative mirate a sensibilizzare la deputazione catanzarese a difendere il ruolo di Catanzaro e, nell’occasione di far modificare il decreto del Ministro Lupi lasciando alla Motorizzazione civile di Catanzaro il ruolo e le funzioni che ha sempre svolto con grande dignità e professionalità”.
Il Ponte Morandi non presenta particolari problemi strutturali e necessita di un intervento complessivo di manutenzione ordinaria per cui sono stati già stanziati 5 milioni di euro.
E’ quanto ha confermato il Capo compartimento Anas Calabria, Vincenzo Marzi, in occasione dell’incontro tenutosi oggi pomeriggio con il sindaco Sergio Abramo accompagnato dagli assessori alla gestione del territorio, Giulia Brutto, e ai lavori pubblici, Gianmarco Plastina. Le più recenti verifiche dell’Anas sulle condizioni del Ponte Morandi hanno evidenziato che la struttura presenta delle buone condizioni statiche e che gli interventi già finanziati riguarderanno il pieno recupero e la pulizia delle zone superficiali.
Per dare il via libera ai lavori, che garantiranno la completa messa in sicurezza della struttura simbolo della città, si attende la progettazione esecutiva dell’intervento per il quale l’Anas Calabria ha richiesto lo stanziamento di 400mila euro. I vertici regionali dello stesso ente hanno anche accolto la richiesta del sindaco di programmare un eventuale intervento di ammodernamento dell’impianto di illuminazione del Ponte Morandi adottando le più recenti tecnologie a Led sulla scorta del più ampio programma realizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con Enel Sole per la sostituzione dei vecchi corpi illuminanti.
Il sindaco Abramo, in occasione dello stesso incontro, ha “strappato” anche la disponibilità da parte dell’Anas Calabria a realizzare i necessari interventi di ripristino strutturale e di rifacimento del manto stradale e delle sedi pedonali dei tratti maggiormente degradati della tangenziale nord il cui ripristino potrà essere inserito nel Piano dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria previsto dall’ente nazionale per le strade nel corso dell’anno. Il sindaco Abramo ha anche condiviso con il capo compartimento Anas la necessità di individuare alcune soluzioni per ridurre i rischi alla sicurezza della viabilità all’altezza degli svincoli per Giovino e nei pressi dell’Ipsia “Ferraris” interessati da un elevato flusso veicolare.
Infine, in vista anche dei prossimi lavori di riqualificazione della Galleria del Sansinato, che l’Anas inizierà nei prossimi messi, il sindaco ha raccolto la disponibilità dello stesso ente a proporsi come soggetto attuatore per un più ampio progetto – per il quale sarà richiesto un finanziamento alla Regione – volto alla realizzazione di un nuovo tracciato che possa collegare l’area di Germaneto alla zona nord della città offrendo un’alternativa concreta a viale de Filippis che tuttora costituisce l’unica arteria di accesso al Capoluogo.
Fondazione Campanella
“Regione e Università anticipino le decisioni del tribunale, presentino subito una proposta di salvataggio e rilancio della Fondazione Campanella. Soprattutto il socio debitore, la Regione, faccia la sua parte, garantisca le risorse in base agli impegni già assunti. Si eviti ad ogni costo che la nomina del liquidatore chiuda per sempre la possibilità di salvare il polo oncologico”.
E’ questo l’ennesimo, drammatico appello che il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha lanciato al presidente della Regione Mario Oliverio e al rettore dell’Università Aldo Quattrone per evitare quella che definisce “una catastrofe per il sistema sanitario calabrese”. “Regione e Università sono i soci fondatori della Campanella e non possono tirarsi fuori, quasi che la vicenda non li riguardi, lasciando che sia la magistratura ad occuparsene.
Occorre in prima battuta evitare che si arrivi alla nomina, da parte del tribunale, di un liquidatore giudiziale che inevitabilmente avrebbe solo il compito di accompagnare alla definitiva estinzione la Fondazione. Bisogna fare presto perché ad aprile saranno esecutivi i licenziamenti. Regione e Università possono ancora esperire l’ultimo tentativo.
C’è ancora la possibilità di salvare il salvabile, a patto che ci sia una concreta volontà. Se si evita la nomina del liquidatore, si può ancora sperare di traghettare la Fondazione verso lidi più tranquilli, attraverso la definizione dei contenziosi e la predisposizione di un piano industriale di rilancio della struttura, agganciandolo alle reali esigenze del sistema sanitario calabrese. A quel punto, anche il provvedimento di estinzione adottato, come atto dovuto, dal prefetto, potrebbe essere superato. Una Fondazione Campanella risanata e rilanciata, con un atto di responsabilità dei soci, diventerebbe lo strumento indispensabile per realizzare una seria politica di assistenza sanitaria e di ricerca scientifica nel campo oncologico.
A quel punto, occorrerebbe solo regolamentare in maniera seria e rigorosa i rapporti tra la Fondazione Campanella, la Regione Calabria e l’Università, con la definizione dei posti letto e delle prestazioni da erogare, individuando i meccanismi per l’occupazione del personale. Regione e Università dicano chiaramente se intendono impegnarsi su questo fronte oppure intendono solo fare i notai della morte del polo oncologico. Mi aspetto questa assunzione di responsabilità da parte dei soci fondatori, perché ogni giorno perso può rivelarsi fatale per la Fondazione, per i suoi dipendenti, per centinaia di ammalati”.
Educandato
Proseguono secondo il crono-programma stabilito dall’Amministrazione Abramo i lavori di riqualificazione del palazzo “Fiorentino-Scoppa”, meglio conosciuto come Educandato.
L’appalto, finanziato per una somma complessiva di 6 milioni 400mila euro dei fondi Pisu, permetterà al Comune di restituire piena fruibilità a un immobile di grande pregio architettonico, la cui ristrutturazione rappresenta il fiore all’occhiello nella strategia complessiva di rilancio del centro storico del Capoluogo. Il sindaco Sergio Abramo, il vicesindaco Gabriella Celestino, l’assessore al patrimonio Filippo Mancuso, e il dirigente del settore comunale all’urbanistica, arch. Giuseppe Lonetti, hanno effettuato mercoledì mattina un sopralluogo all’interno dei tre grandi corpi di fabbrica che compongono l’edificio.
Ad accompagnarli, c’erano i responsabili del raggruppamento temporaneo di imprese “Procopio costruzioni – Tecnocisal”, che hanno illustrato ai rappresentanti di Palazzo De Nobili l’andamento degli interventi, incentrati al momento sulla demolizione e la conseguente messa in sicurezza dei 3mila metri quadrati della struttura da destinare a “Fabbrica della creatività”.
L’Educandato è uno dei patrimoni immobiliari più belli del centro storico di Catanzaro: basato su un nucleo più antico che risale agli anni ’80 dell’Ottocento, si è sviluppato nel corso degli anni seguendo una molteplicità di stili che verrà preservata dai lavori di restauro. Una volta ultimati i lavori, saranno cinque gli accessi (il principale dà su via Gelso bianco) all’edificio dal quale risulteranno eliminate tutte le barriere architettoniche senza alterare l’armonia dell’intera struttura.