“Ceravolo” aperto ai lametini, contestati Sgromo e Tallini [VIDEO]

È stata una giornata pazzesca. Un’altra giornata di ordinaria di follia in un calcio sempre più lontano dalla gente, sempre più rinchiuso nella sua torre d’avorio di divieti incomprensibili, sempre più blindato dalle forze dell’ordine, sempre meno accessibile alla passione dei tifosi.

La settimana dei divieti e dell’umiliazione per la tifoseria giallorossa si è conclusa nel peggiore dei modi. No, la partita non c’entra. Quella è filata via, come ci si aspettava. Con due squadre che poco avevano da chiedere al campionato, con la salvezza praticamente in tasca e nessuna velleità di play-off, con un pareggio tutto sommato giusto. È tutto il resto che ha i contorni del ridicolo, se non fosse che alcune decisioni punitive, prese per “motivi di ordine pubblico”, sono state clamorosamente disattese. Ma limitiamoci alla cronaca.

Catanzaro-Vigor Lamezia è una partita riservata solo agli abbonati, dopo la decisione dell’Osservatorio che segue il divieto di trasferta ad Aversa per la tifoseria giallorossa. Il motivo? Ancora i fatti del derby col Cosenza. Come se i responsabili non fossero già stati identificati e colpiti dal provvedimento del DASPO. Non sono serviti i nostri appelli, per la verità decisamente isolati, né i tentativi della società (che ci rimette soldi in termini d’incasso). “Ceravolo” chiuso.

Nel piazzale dello stadio, già da mezzogiorno gli Ultras inscenano la loro protesta contro la repressione. Occupano lo spazio antistante la biglietteria, affiggendo uno striscione sibillino: “Ingresso per soli abbonati…Resto fuori con i fratelli diffidati“. La parte più calda della “Capraro” non entrerà allo stadio, trovando la solidarietà di tanti. La parte bassa della Ovest, il loro regno, viene lasciato vuoto in segno di rispetto dagli altri tifosi giallorossi che hanno scelto di entrare.

Un’ora prima della sfida l’attenzione si sposta in tribuna, dove diversi blindati delle forze dell’ordine presidiano gli ingressi. Perché? Perché capeggiati dall’ex presidente Mascaro, arrivano i tifosi della Vigor, almeno una cinquantina, che vengono piazzati in Tribuna Est, feudo degli abbonati giallorossi orfani dei Distinti. Una decisione che sembra subito scellerata, visto che la Curva Mammì è completamente vuota.

Gli abbonati giallorossi di quel settore vengono spostati senza spiegazione e senza esser stati avvertiti prima come succede in altri stadi. La rabbia esplode. I tifosi del Catanzaro non possono entrare allo stadio, i tifosi della Vigor sì, anche se sicuramente con un regolare accredito. Ma quanti accrediti ci sono a disposizione? E perché piazzarli proprio accanto ai tifosi giallorossi? Sembra una vera e propria provocazione, anche perché gli insulti e gli sfottò partono subito. Del resto la rivalità nella città della Piana è sentitissima, mentre i tifosi del Catanzaro sono furiosi dopo una settimana di polemiche e tensione.

A un certo punto la situazione degenera nel ridicolo. Gli assessori Sgromo e Tallini, dalla tribuna centrale, arrivano in soccorso e si avvicinano verso gli steward che isolano i tifosi lametini. Non si capisce perché. Forse a fare da mediatori? Forse per un’amicizia con Mascaro? Il popolo giallorosso reagisce coprendo di insulti i due politici. Le promesse disattese sui lavori allo stadio sicuramente hanno il loro peso. Ma c’è la rabbia di una settimana allucinante. In uno stadio off limits per i tifosi del Catanzaro, in uno stadio senza Distinti (anche se decine di persone ogni domenica vedono la partita da lì), i tifosi della Vigor possono entrare tranquillamente cacciando anche gli abbonati dai loro posti. E a fine partita i calciatori biancoverdi vanno a festeggiare sotto la tribuna, come fosse un settore ospiti, lanciando magliette e palloni. Una scena normalissima se accadesse a porte aperte. Non certo in uno stadio accessibile solo agli abbonati giallorossi.

A fine gara il piazzale davanti allo stadio è un pandemonio. Mimmo Tallini viene accerchiato e insultato dalla gente imbestialita. Si salva solo grazie a Polizia e Carabinieri che lo scortano in un luogo sicuro. Una giornata da dimenticare per le forze dell’ordine catanzaresi che, dopo aver vietato l’accesso allo stadio ai tifosi, hanno davvero messo a repentaglio l’ordine pubblico. Solo la civiltà, ripetiamo la civilità, della gente di Catanzaro ha evitato che si degenerasse dalle parole ai fatti. E mentre piovono DASPO e provvedimenti restrittivi per i ragazzi della curva, anche per chi ha semplicemente scavalcato e invaso il campo per festeggiare la vittoria nel derby, si rischia di spostare gli incidenti in tribuna. Tra padri di famiglia e persone tranquille che hanno pagato profumatamente un abbonamento e che vorrebbero assistere a una partita di calcio. Anche se oggi il loro posto era riservato ad altri.

UsCatanzaro.net

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LA CONTESTAZIONE IN TRIBUNA A TALLINI E SGROMO 

 

 

LA NOTA DELLA SOCIETA’ GIALLOROSSA

La società Catanzaro calcio 2011, alla luce delle polemiche divampate nelle ultime ore, specifica quanto segue. Le persone presenti in Tribuna Est non erano “semplici” tifosi della Vigor Lamezia, riusciti così ad eludere le prescrizioni imposte dalle Autorità di Pubblica sicurezza. Nello specifico, invece, si trattava di soci, dirigenti e tesserati del club biancoverde, entrati allo stadio Ceravolo in virtù della dotazione di accrediti società che spetta (secondo gli accordi vigenti) alle squadre ospiti. Il tutto per il c.d. “regime di reciprocità e rapporti amichevoli” vigente tra le società appartenenti al campionato di Lega Pro. Si specifica, altresì, che la dotazione di accrediti riservata alla società Vigor Lamezia  era di cinquanta unità.