Mario Oliverio vuole imporre un cosentino, si tratta dell’ex sindaco di Cosenza Salvatore Perugini, nel Consiglio di amministrazione della Sacal, la società che ha in gestione l’aeroporto di Lamezia Terme. Ed è attorno a questa ventilata nomina che rischia di esplodere una nuova lacerante discussione all’interno del Pd calabrese, con particolare riferimento a quello lametino che già si ritrova al centro delle critiche del sindaco uscente Gianni Speranza. Sta di fatto che l’accusa che si rivolge al governatore è velenosa:
«Ubbidisce solo alle logiche cosentine, un poco come faceva il suo predecessore Scopelliti che aveva sempre un reggino da piazzare da qualche parte».
Nella sostanza la decisione di Oliverio sarebbe quella di utilizzare anche il Consiglio di amministrazione della Sacal per aggiustare le vicende interne al centrosinistra cosentino e spianare la strada ad una candidatura di Nicola Adamo a sindaco.
In questa direzione andrebbero inquadrate e lette una serie di scelte operate in questi mesi dal governatore, ivi compresa la “distensione” con i fratelli Gentile e con il consigliere regionale Ennio Morrone.
Da una parte si lavora a svuotare la maggioranza che sostiene il sindaco Mario Occhiuto, dall’altra a compattare le fila interne al centrosinistra per evitare che Nicola Adamo incontri grandi resistenze rispetto al suo disegno di candidarsi a sindaco nella città dei Bruzi.
Oggi, forti della presenza di Mario Oliverio alla guida della Regione Calabria, si punta invece ad una “santa alleanza” che metta in un angolo i fratelli Occhiuto e garantisca a tutti gli altri un posto al sole. Intendiamoci, in politica tutte queste cose non scandalizzano. Il punto, però, è che il conto della “grande pace” cosentina non intendono pagarlo i catanzaresi e, tantomeno, i lametini, posto che anche loro si ritrovano alle prese con un appuntamento elettorale tutt’altro che facile.
pa. po.
corrieredellacalabria
il governatore: non ci saranno più ‘amici'<br />
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solo compagni.
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