CATANZARO Unâamara sconfitta all’ultimo minuto, ha penalizzato un Foggia ben messo in campo, che ha saputo contenere per 93â un buon Catanzaro e che ha saputo difendersi con ordine. L’unica pecca degli ospiti è stata quella di non aver osato qualcosa di più. Il portiere giallorosso Lafuenti mai, infatti, è stato impegnato dai rossoneri. Il tecnico Marino è visibilmente insoddisfatto del risultato, meno della prova dei suoi ragazzi.
«E’ stata una gara condizionata dal vento. Fino all’episodio del gol e nonostante le difficoltà ambientali, i nostri difensori sono stati sempre impeccabili. Nonostante avessimo di fronte la terza in classifica, gli abbiamo tenuto testa, limitando, per quanto possibile, le ottime individualità . Al primo errore ed in avanzato recupero, siamo stati castigati» .
L’analisi della gara sta tutta nelle parole di Marino: «Siamo partiti un pò contratti. Avevamo il vento a favore e non siamo riusciti a sfruttarlo come dovevamo. Nel secondo tempo, abbiamo giocato con maggiore sicurezza e padronanza. E’ vero che Lafuenti non è stato mai impegnato ma, tranne una sola occasione nel primo tempo, non mi pare che il Catanzaro abbia fatto molto di più. L’infortunio di De Zerbi e l’assenza di Marianello si fanno purtroppo sentire, per noi sono due elementi importanti e non averli è un grosso vantaggio per gli avversari e un bel guaio per noi».
Poi Marino guarda avanti: «Abbiamo incontrato il Catanzaro che dispone, come ho ripetuto più volte nel corso della settimana che ha preceduto la partita, di individualità importantissime. Il nostro obiettivo è la salvezza e sono convinto che abbiamo i mezzi per conquistarla anche con una certa tranquillità ».
Brucia la sconfitta a Catalano, autore, peraltro, di una splendida prestazione. La sua analisi è amara, come del resto lo sono le facce dei suoi compagni di squadra.
«Perdere così, fa male. Il Foggia ha giocato da ottima squadra. Ci siamo esibiti in manovre lineari e corali. Il Catanzaro, invece, m’è apparso meno squadra, ma dotato di giocatori di maggiore qualità e tecnica individuale. Ma noi non siamo stati certo a guardare. Per il Foggia, non cambiano comunque gli obiettivi. Dobbiamo pensare solo alla salvezza».
Un affranto Pennacchietti (autore dello svarione che ha permesso a Corona di segnare) così racconta lâepisodio che lo ha visto protagonista in negativo.
«Sono triste e molto amareggiato. Quella palla ha cambiato direzione all’improvviso per il vento e Corona è stato micidiale nel punirci. Non esiste perdere così perchè non stavamo demeritando».
Anche Brutto, che da catanzarese ci teneva non poco a fare bella figura è sulla stessa linea dei compagni: «Non meritavamo di perdere. Sapevamo della forza del Catanzaro, ma gli abbiamo tenuto ottimamente testa.
Non è cambiato molto, comunque il nostro obiettivo era e resta la salvezza».
Salvatore Blasco