Due anni di reclusione e 500 euro di multa nei confronti di due persone è la condanna chiesta dal pubblico ministero di Catanzaro nel processo a carico di quattro persone accusate, a vario titolo, di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Si tratta di Diana Carolina Marmolejo Rivera, 27 anni, colombiana, e di Nicola Mercurio, 69anni, di Sellia Marina.
Per le altre due imputate, Gloria Enriquez De Escobar, 62enne, Aida Enriquez Gomez, 58enne, colombiane, è stata invece chiesta l’assoluzione.
Gli imputati erano stati rinviati a giudizio il 29 giugno del 2011 dal giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, a seguito di un’inchiesta partita quando ai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina giunse la segnalazione che un appartamento del centro della costa Jonica sarebbe diventata una casa di appuntamenti.
Ignaro di tutto il proprietario dell’appartamento che aveva affittato la casa, e che è costituito parte civile al processo dove ha chiesto il risarcimento del danno e, in attesa dell’eventuale liquidazione, una provvisionale di 5.000 euro.
Mentre una richiesta di assoluzione è arrivata dai difensori degli imputati (gli avvocati Carlo Petitto e Orlando Sapia), prima che il tribunale collegiale rinviasse al 5 marzo per eventuali repliche e la sentenza. Il procedimento, particolarmente datato, risale al lontano 2008 quando i carabinieri scoprirono, stando alle accuse contestate, che l’appartamento affittato era utilizzato dalle donne colombiane per l’attivita’ di prostituzione, pubblicizzata con annunci a pagamento su un noto quotidiano alla voce “sauna e massaggi”.
Le indagini, per le quali i militari si avvalsero anche di intercettazioni telefoniche e ambientali, consentirono poi di risalire a sette indagati, tre dei quali furono completamente prosciolti in udienza preliminare.
Per gli altri quattro, adesso, si attende la pronuncia del tribunale collegiale catanzarese (presidente Raschella’, a latere Tedesco e Clausi), prevista a marzo. (AGI)