Serviva un miracolo. E non è arrivato. Il Catanzaro perde anche a Martina Franca, collezionando la terza sconfitta consecutiva dopo il successo ad Aprilia contro la Lupa Roma nel giorno della Befana. L’importanza di quei tre punti, guardando stasera la classifica, è capitale. Così come fondamentale sarà la sfida di sabato prossimo al “Ceravolo” contro il Melfi.
Alla vigilia il timore di una batosta è fondato. Il Martina viene da un buon periodo, il Catanzaro è ridotto ai minimi termini dopo lo smantellamento della squadra costruita in estate e l’esiguo numero di acquisti. Sanderra ha gli uomini contati e deve buttare subito nella mischia i due volti nuovi Zappacosta e Giandonato, mentre Squillace resta in panchina e Russotto in tribuna, ancora fermo per infortunio.
Il tecnico romano sceglie il 4-3-3, con Daffara a destra e Calvarese adattato a sinistra, Rigione e Ricci davanti a Bindi. In mezzo al campo Giandonato è il regista davanti alla difesa, mentre Giampà e Zappacosta si piazzano ai suoi lati. Davanti è un tridente: Barraco parte a destra, Caputa al centro, Martignago a sinistra, ma i tre si scambiano continuamente la posizione. Nel Martina, Ciullo schiera subito l’ex Bucolo, con Arcidiacono unica vera punta.
Si gioca in un clima gelido per due motivi: la temperatura è molto bassa con un vento tagliente che sferza il vecchio “Tursi”; le presenze sugli spalti all’ora di pranzo sono davvero poche, circa 500 unità. Quaranta i tifosi giallorossi: alcuni provenienti da Roma e dalla Puglia, gli altri partiti da Catanzaro all’alba, encomiabili, quasi commoventi nel sostenere compatti per 90 minuti una squadra in piena crisi.
Pronti, via e si capisce subito che sarà una giornata storta per Paride De Angeli, il fischietto al primo anno di Lega Pro, evidentemente stufo dei 7 pareggi arbitrati nelle sue prime 7 gare tra i professionisti. Il primo pericolo per Bindi nasce infatti da un’incursione di Arcidiacono, con mezza difesa giallorossa ferma perché pronta a battere una rimessa laterale che l’arbitro invece inverte. Il Catanzaro nei primi minuti è timoroso, in cerca del miglior equilibrio e della giusta distanza tra i reparti. La mediana è nuova di zecca, ma dopo un quarto d’ora, Giandonato si prende le chiavi del centrocampo, Giampà e Zappacosta sono due stantuffi ai suoi fianchi, Martignago e Barraco ripiegano spesso garantendo superiorità in mezzo al campo.
Il Martina ci prova con un paio di conclusioni velleitarie, il Catanzaro invece cresce e costruisce almeno tre azioni ben congegnate sulle fasce, in particolare quella destra. Daffara-Barraco prima, Daffara-Martignago poi affondano in uno-due. Nascono occasioni per Zappacosta, Barraco (due conclusioni scentrate) e soprattutto Martignago che si ritrova, in netto fuorigioco, una palla gol a un metro dal portiere, ma riesce a tirargli addosso. Poi su una ripartenza pugliese, a pochi secondi dalla fine del primo tempo, un tiro centra in pieno gomito e schiena di Rigione, girato di spalle col braccio attaccato al corpo. L’arbitro indica il dischetto, Arcidiacono trasforma nel sette destro di Bindi.
Il Catanzaro ai punti avrebbe meritato il vantaggio, con Giandonato bravo a far girare velocemente il pallone, Zappacosta a recuperare tanti palloni proponendosi anche in fase offensiva, Giampà a mettere ordine, Calvarese e Daffara a spingere con continuità sulle fasce. I problemi sono davanti, ovviamente. Caputa fa quel che può ma è ancora troppo acerbo. Martignago e Barraco sembrano ormai irrecuperabili alla causa Catanzaro.
La ripresa inizia con un cross lungo, deviato con un tocco di braccio, questo nettissimo, di un terzino pugliese. Barraco s’infuria, l’arbitro ignora. La gara si spegne con un Martina che abbassa il ritmo e il Catanzaro che non riesce a rendersi più pericoloso, complice il progressivo, ovvio calo fisico di Zappacosta e Giandonato che non giocano da tempo una partita intera. Ilari entra per Zappacosta, ma non dà niente alla squadra. Poi ci prova Yeboah, al posto di Martignago, a regalare adrenalina a un attacco sempre più asfittico. Ma senza riuscirci. Il Catanzaro finisce con Rigione spostato centravanti e Squillace mediano con Giampà. Il Martina raddoppia grazie a un’altra invenzione arbitrale. Kalombo lanciato verso la porta finisce addosso a Bindi. Un altro rigore inesistente, un altro gol.
Per i giallorossi è notte fonda. Un’altra sconfitta immeritata, ma un’altra partita giocata per scelta della società senza un attaccante di ruolo. Il Catanzaro ha deciso di perdere le ultime tre gare, con un mercato di gennaio di un certo tipo. Ora urgono i rinforzi, non solo numerici ma anche di qualità, per evitare di essere risucchiati in zona play-out (dista solo 6 punti). In settimana servono le prime mosse di Cosentino, annunciate peraltro più volte. La fase-2 del mercato, quella della ricostruzione, è necessario farla e farla in fretta. Perché la classifica è sempre più complessa. E, soprattutto, vedere Squillace mediano e Rigione centravanti è triste per la fiducia dei ragazzi, per i tifosi che continuano a soffrire, per il Catanzaro che non merita certe giornate.
Certo che nemmeno dei registi visionari come Kronenberg e Lynch sarebbero riusciti a concepire un’opera così misteriosa come il nostro mercato di gennaio
Il primo rigore è inventato, ma il secondo non mi pare proprio, il portiere è uscito in modo buffo e scoordinato lisciando pure il pallone, piuttosto bisognerebbe chiedere al solito Bindi quest’anno che cazzo sta combinando…
Consoliamoci con il primato della beretti e speriamo di acquistRe due attaccanti veri
Babbo Natale è passato da Martina con un mese di ritardo
Una partita caratterizzata da estrema stupidità come quella di ieri è inevitabile che susciti i più disparati commenti. Certo che se avessimo fatto un campionato diverso l’avremmo vista come il classico caso isolato cagionato da un COGLIONE VISIONARIO. Peccato che certe visioni le abbia avute in senso univoco, altrimenti, come spesso accade, staremmo parlando di altro.
e’ un mix di cose. Sono tre partite che tutto ci gira storto, non avremmo meritato di vincerne nemmeno una ,ok, ma tre pareggi li avremmo meritati.<br />
Cio’ detto, si è vulnerabili rispetto alla malasorte solo quando si è deboli e noi in questo momento lo siamo. Senza attacco e con Squillace che entra in mediana…
Sono d’accordo. La squadra ancora non c’è, e questo suona come un’assurdità alla terza giornata di ritorno… E sono d’accordo, a dispetto di quelli che devono criticare a tutti i costi (cosa che quando sei già incazzato risulta particolarmente irritante!) anche sul fatto che seppure non abbiamo giocato da "gladiatori", recentemente non abbiamo neanche troppo demeritato, quindi tre pareggi ci stavano tutti. Io però non è a questo campionato che riservo la mia attenzione. Quello che spero è solo che il Catanzaro possa avere un futuro. Perché se il presidente dovesse davvero rompersi le palle e Sanderra (come purtroppo percepisco), che è un vincente per indole, dovesse seguire l’andazzo, l’anno prossimo avremo davvero poco (o niente) di cui parlare… Purtroppo c’è da ammettere che noi non siamo il Milan che può anche concedersi un anno disastroso senza intaccare la propria storia… Noi siamo attaccati ad un filo in questo momento e se sto filo si dovesse spezzare con lui cadrebbero tutti i sogni di gloria… Ed in questo tutti poi avremo avuto delle grandi responsabilità, noi tifosi, la società, ma soprattutto l’amministrazione di questa città che non capisce (o non vuole capire) quanta importanza potrebbe avere per dare uno slancio positivo alla nostra Catanzaro il trampolino di lancio rappresentato dalla nostra realtà calcistica… In quest’ultimo punto mi vergogno di essere catanzarese..
Pessimo arbitraggio a senso unico (anche per le ammonizioni)! Cosentino, non mollare! Come vedi in Lega sono tutti lì pronti a sbranarti!
Ma per caso l’Arbitro ci ha detto di non fare neanche un tiro in PORTA? Ma per piacere.
questo no, ma non puoi negare che con un arbitraggio giusto, non a favore, ma neanche a sfavore, la partita di ieri avrebbe avuto un epilogo diverso e noi staremmo piangendo con un occhio solo, pensando ancora ad una salvezza tranquilla…
Il secondo RIGORE era NETTO.
Io la penso diversamente, ma comunque un 1-0 ed un rigore concesso (che probabilmente meritavamo), avrebbe cambiato le sorti dell’incontro… Comunque piangere sul latte versato è inutile… Sanderra ha detto che sarebbe stata l’ultima in emergenza, vedremo a che tipo di partita assisteremo la prossima settimana..
Presidente COSENTINO, sarai ricordato per sempre come l’uomo che è riuscito dopo 65, DICO SESSANTACINQUEANNI a rimandare il CATANZARO tra i DILETTANTI.
Gabriele sarai ricordato come il piu’ grande stupido della storia del Catanzaro calciio…….
Sei un povero ominicchiu.
Io direi: il più grande rompicoglioni della storia del Catanzaro Calcio, dal 1929 ad oggi. E ho detto TUTTO. ANZI NO,.
acquascura hai ragione perfettamente è solo un poveraccio…….
"SILVA REIS (Albinoleffe): prova deludente da parte del brasiliano ex Prato e Catanzaro che non riesce ad incidere sul match, venendo così sostituito. INCOLORE" (Da tuttolegapro)<br />
Ecco perché COMUNQUE VADA sono dalla parte di Cosentino che ha deciso di fare un taglio radicale e di smettere di elargire stipendi a vuoto..
L’ INCOLORED più lento di tutta la Lega Pro!
Nessuno mette in dubbio che mister GICOS avrebbe dovuto far piazza pulita…sono le midalita’ che lasciano sconcertata la tifoseria<br />
Non puoi dopo aver smantellato una squadra (senza aver operato con i giusti inserimenti nella rosa) presentarti a gare di campionato con RIGIONE centravanti e SQUILLSCE mediano…roba UMILIANTE