Catanzaro, beffa al 92′

La zona “Cesarini” stavolta punisce il Catanzaro. Dopo il fortunato epilogo delle partite con Lecce, Messina, Barletta e in settimana con la Lupa Roma, stavolta gli ultimi secondi di gara sono letali per la squadra di Sanderra, punita oltre i suoi demeriti e limiti attuali. I centrali giallorossi, in questo caso Ferraro, regalano l’ennesima punizione dai 20 metri in posizione centrale alla Juve Stabia. Il cecchino Lepiller è uscito e al tiro si presenta Caserta. Bindi respinge corto e male, la palla viene rimessa al centro e Nicastro deposita facilmente in rete da pochi passi. 1-0 e il “Menti” può esplodere per la vittoria ritrovata.

Sanderra aveva messo in piedi un piccolo capolavoro. Confermato lo scacchiere tattico di Aprilia, con Maiorano in mezzo al campo al posto di Pacciardi e Di Chiara per l’infortunato Squillace. Giampà, alla seconda partita intera in 4 giorni, gioca all’ala destra con Ilari a sinistra. Fofana, in odore di cessione, è ancora al centro dell’attacco con Russotto alle sue spalle. La Juve Stabia gioca con un 4-2-3-1 in stile Moriero, con Nicastro e Lepiller sulle fasce, Bombagi in mezzo e Di Carmine terminale offensivo. La qualità c’è ma in campo non si vede.

Calvarese e Di Chiara, con l’ausilio di Giampà e Ilari, presidiano le fasce stabiesi, mentre Maiorano in mezzo al campo recupera tutto quello che gli passa attorno. Il Catanzaro si chiude a riccio e riparte con veloci passaggi di prima. Russotto sulla trequarti smista la palla con rapidità e la squadra ne beneficia. I ragazzi di Sanderra soffrono pochissimo anche se davanti pungono ancora meno. Fofana si danna tra i due centrali campani, ma la vede pochissimo. Le uniche due occasioni arrivano da calcio piazzato. Due falli, due tiri di Lepiller, due legni, il primo a Bindi battuto. Nel finale di tempo, il Catanzaro prova a rendersi pericoloso con azioni manovrate e un paio di conclusioni, una velleitaria di Maiorano da fuori, una di Russotto di testa, che non trovano lo specchio.

I 100 tifosi giallorossi, arrivati in una Castellammare blindata, sono fiduciosi nell’intervallo. Le voci di mercato sembrano dimenticate. I ragazzi corrono e si battono, interpretando tatticamente alla perfezione la partita. Nella ripresa si riparte e il refrain è lo stesso. La Juve Stabia ha bisogno dei tre punti ma non trova alcuno sbocco e non riesce mai a cingere d’assedio il Catanzaro che anzi, col passare dei minuti, acquisisce sempre maggiore sicurezza, nonostante perda per infortunio prima Russotto, toccato duro alla caviglia, poi Rigione. Gli ingressi di Barraco e Ricci non cambiano la partita che sembra scivolare via verso lo 0-0. Ma la beffa è dietro l’angolo: sugli sviluppi di due calci di punizione, arrivano le uniche due occasioni per la Juve Stabia. Sulla prima Ripa colpisce di testa e scheggia l’incrocio dei pali. La seconda è letale e vale tre punti alla squadra di Pancaro.

Una sconfitta pesante soprattutto per il morale. Tra aria di smantellamento e il silenzio assordante della società, questa sconfitta allontana in maniera definitiva la zona play-off, lasciando la squadra senza obiettivi, se non una salvezza tranquilla. In mezzo Stefano Sanderra che dovrà provare a motivare i suoi ragazzi. O quel che ne resterà. La palla passa alla società. I sostenitori giallorossi aspettano risposte da Cosentino, sempre sospeso tra i proclami estivi e i silenzi invernali. Il ridimensionamento può essere anche accettabile se dietro c’è un progetto chiaro per il futuro. L’importante è la chiarezza e il rispetto nei confronti dei tifosi. Che continuano a macinare chilometri e amarezze.

Ivan Pugliese