Oltre trecento persone hanno partecipato all’iniziativa organizzata dall’associazione Catanzaro è la mia città dedicata alla visita delle storiche chiese del centro storico del capoluogo calabrese. Piena soddisfazione degli organizzatori che assicurano di voler ripetere l’iniziativa.
La visita guidata, e gratuita, si è svolta sabato 27 dicembre: la guida Dott. Mario Mauro ha introdotto i visitatori, dopo una breve storia delle origini di Catanzaro e della chiesa di San Giovanni, alla scoperta dei tesori racchiusi nella chiesa che vedono tra gli altri un bel portale in pietra locale del ‘600 cui si giunge con una doppia scalinata ellissoidale costruita nel 1877, in occasione del livellamento della strada vicina; decorato con due colonne e da un timpano spezzato, al di sopra di esso, una nicchia che accoglie la bella statua di S. Giovanni, opera d’ignoto napoletano del 1625.
Più in alto un rosone chiuso da vetri colorati nel quale campeggia la bianca Croce di Malta, simbolo della Confraternita presente nella parrocchia.
Il gruppo si è quindi spostato alla vicina Basilica dell’Immacolata per scoprire che la devozione dei catanzaresi all’Immacolata risale all’8 Dicembre del 1641 quando fu fatto atto di voto di pieno riconoscimento del concepimento immacolato di Maria; fu attribuito all’intercessione della Vergine l’arresto improvviso della peste che imperversava in città e per questo divenne la prima Patrona e Principale Protettrice: il voto fu rinnovato con atto pubblico il 1 Febbraio del 1660 che si rinnova ad ogni elezione di un nuovo Sindaco.
Ci si è poi trasferiti nella chiesa del Monte dei Morti, dove i partecipanti alla visita hanno scoperto che il portale della chiesa è opera di scalpellini roglianesi e fu completato nel 1728 e che dal 1885 la chiesa fu affidata ai Padri Cappuccini ma soprattutto che il nome della chiesa deriva sia dalla piccola elevazione su cui sorge che dal fatto che sul posto c’era un monte di pietà i cui risparmi servivano per i funerali dei poveri.
Il tour per le chiese del centro storico è proseguito con un’esclusiva che grazie al neo parroco del Duomo si è potuta realizzare. La visita dell’antica chiesa di S.Maria della Stella che ai più risultava del tutto sconosciuta. Il crollo della volta, verificatasi nella fine del XX secolo in corrispondenza della cantoria, ha provocato danni soprattutto agli affreschi in essa custoditi. Rimangono quelli di Santa Fara, protettrice delle Messi, della Stella Maris ed il giro degli Angeli sull’Altare maggiore, opere realizzate nel ‘900 da Guido Parentela, allievo di Garibaldi Gariani della scuola di Andrea Cefaly.
Molto interessante è l’altare barocco realizzato completamente in legno rivestito con lamine d’argento ed oro, esempio molto raro che ricorda, in città, quello dell’Oratorio del Carmine. Molto prezioso l’organo a canne del ‘700 (le canne sono andate perdute) con doratura in oro zecchino e dipinto con fiori. Santa Fara, a cui i fedeli del rione sono devoti, viene ricordata nel mese di Ottobre.
L’ultima tappa è stata il Duomo della città dove ancora numerosissimi i turisti della propria città sono giunti dopo un pomeriggio che è stato utilissimo per apprezzare gli stupendi tesori presenti in città e grazie alla guida si è potuto scoprire che l’attuale costruzione del Duomo sorge sulle ceneri della vecchia Cattedrale normanna edificata sotto Roberto il Guiscardo e consacrata il 28 Dicembre del 1122 da Papa Callisto II a Maria Vergine, agli Apostoli Pietro e Paolo ed a S. Vitaliano, e che fu proprio nell’occasione della visita alla città che il Papa portò in dono le reliquie di S. Vitaliano, S. Ireneo e S. Fortunato.
I partecipanti, molto soddisfatti, hanno preso consapevolezza che solo conoscendo la propria città si può mirare allo sviluppo di una città ormai piacevolmente assopita, che non fa nulla per riprendere il ruolo, perso negli anni, che gli compete per la propria storia.