Sarà proclamato presidente della Regione Calabria martedì prossimo, salvo contrattempi dell’ultimo minuto, Mario Oliverio, del Pd, che alle regionali del 23 novembre scorso ha ottenuto oltre il 60% dei consensi. All’ufficio elettorale centrale presso la Corte d’appello di Catanzaro, infatti, sono già pervenuti gli estratti dei verbali degli scrutini della circoscrizione Nord (Cosenza) e Centro (Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia), mentre quelli della circoscrizione Sud (Reggio Calabria), secondo quanto comunicato dall’ufficio elettorale circoscrizionale all’ufficio centrale, saranno inviati martedì.
Una volta giunta anche la documentazione di Reggio Calabria, l’ufficio centrale potrà procedere alla proclamazione di Oliverio presidente e a distribuire i resti su base proporzionale alle varie liste per avere il quadro definitivo della composizione del prossimo consiglio regionale e tutti gli eletti.
Nel frattempo, prosegue a scaglioni la proclamazione ufficiale dei nuovi inquilini di Palazzo Campanella. Dopo Catanzaro, anche Reggio ha preceduto all’ufficializzazione di quattro dei consiglieri espresso dalla circoscrizione sud – quelli a cosiddetto “quoziente pieno” – mentre per gli altri bisognerà ancora attendere l’ufficialità dei conteggi.
Da oggi, dunque, entrano a far parte della nuova compagine del consiglio il segretario provinciale del Pd, Sebi Romeo, eletto con 12.288 preferenze, e il giovane ex vicesegretario dei Giovani democratici, Nicola Irto, che entra a Palazzo Campanella grazie a 12.014 voti.
Entrambi si sono presentati questa mattina di fronte alla commissione elettorale circoscrizionale del Tribunale di Reggio Calabria per le formalità di rito, mentre sono stati di fatto proclamati “in contumacia” i futuri consiglieri di opposizione il giovane Francesco Cannizzaro, che entra a Palazzo Campanella con 6.019 voti, e Alessandro Nicolò, riconfermato in consiglio con 7.046 voti. Ma se per i primi quattro l’attesa è terminata, rimangono in bilico ancora diversi scranni in consiglio che bisognerà aspettare il termine dei conteggi per assegnare. Nel frattempo però quella che si potrebbe aprire è una partita tutta interna al Pd reggino. Con la proclamazione ufficiale, il consigliere regionale Romeo diventa ufficialmente incompatibile – stando allo statuto del partito – con la carica fin qui ricoperta di segretario provinciale dei democratici. Una questione che Romeo non ha ancora pubblicamente affrontato, anche se informalmente ha sempre fatto sapere di voler mantenere entrambi gli incarichi.
Se Renzi è al contempo premier e segretario del partito democratico – si mormora negli ambienti a lui vicini – perché si dovrebbe preoccupare Romeo? Un’interpretazione per nulla condivisa dalle altre aree del partito che su questo potrebbero essere determinate a dare battaglia.
corrieredellacalabria