Rassegna stampa

Catanzaro grandi numeri

Soltanto tre sconfitte: il passo è da promozione
Una squadra così costante e determinata non si ricordava da molti anni

da Il Quotidiano

CATANZARO ­ Terzo posto solitario, 37 punti in 20 giornate grazie a un altro risultato positivo. Ottenuto questa volta a Benevento, davanti a quasi 2000 sostenitori giallorossi arrivati da mezza Italia e con ogni mezzo. Ottenuto grazie all’ennesima prodezza di Corona, grazie al sacrificio di chi ha giocato un po’ acciaccato (Lafuenti e Milone) e a chi non giocava da tempo (Pierotti) ma ha dovuto farlo per sopperire alle numerose assenze (Toledo, per questioni burocratiche legate alla cessione di mezzo cartellino del brasiliano all’Udinese, poi Alfieri, Morello, Zattarin e Caterino a mezzo servizio) che hanno mandato in campo una formazione leggermente rimaneggiata. Un pari importante conquistato grazie alla ritrovata vena di Ferrigno, al cinismo di Biancone, ai piedi di Ascoli, Dei, Briano e De Simone, al lavoro di un gruppo che sta facendo della continuità l’arma migliore.
Un Catanzaro così costante e determinato non lo ricordavamo da anni. Allenato e orchestrato da Braglia ha perso solo tre volte: a Lanciano, Viterbo e Pesaro. E non c’è avversario che tenga, in fondo. Agli uomini del tecnico di Grosseto non piace perdere con nessuno, e la cosa che piace di più è registrare la consapevolezza nei propri mezzi di questo Catanzaro che punta alla B senza troppo guardarsi attorno. A volerlo proprio fare si rischia di perder tempo, perché le vittorie delle altre non aggiungono niente al campionato del Catanzaro. In positivo o negativo che sia. Sì perché, a ben guardare, domenica scorsa hanno sofferto tutte là davanti, pur vincendo. Tranne il Lanciano, che contro la Fermana ci ha messo poco per venire a capo della sfida. La gara dell’Acireale si è sbloccata solo al 37′ della ripresa, il Crotone ha visto le streghe contro un pimpante Paternò, mentre la Viterbese ha capitalizzato e difeso l’unico tiro in porta contro un Chieti che ancora adesso recrimina per la sfortuna. Un po’ come dire che basta un niente, in questa C1, per cambiare metri di paragone e giudizi, se e ma.
PASSO DOPO PASSO. Si cammina mettendo un piede dietro l’altro, nei dintorni del Ceravolo. E non può essere altrimenti, calendario alla mano. I prossimi cinque mesi richiedono la massima concentrazione, l’obiettivo è puntato sui play-off ma quell’impronunciabile treno della promozione passa dai “Tre colli”. Subito due match da brivido in casa: domenica arriva il Foggia, la successiva fa capolino la Viterbese. Il 22 febbraio viaggio a Sora, pausa di una settimana e ripresa il 7 marzo, con l’orario d’inizio fissato alle 15, per ricevere il Paternò. In teoria 4 gare favorevoli ai giallorossi, anche se la carta spesso cela delle trappole. Il 14 giorno di derby col Crotone allo Scida, altra sfida di vertice di sensibile valore. Quel giorno mancheranno nove gare alla fine della stagione regolare. La gara seguente si gioca a Fermo, il 21, e sarà subito primavera. Al Ceravolo arriverà il Giulianova il 28, orario d’inizio ore 16. Il 4 aprile tappa a L’Aquila, poi Samb in casa il 10 e trasferta a Taranto il 18. Le ultime quattro gare sono in fila: Acireale in casa, 25 aprile; Martina fuori, 2 maggio; Teramo in casa, 9, e Chieti, ultima, il 16 maggio.
Doveroso ricordare le date play-off: semifinali, andata 23 maggio e ritorno il 30; finale d’andata il 6 giugno, ritorno il 13 dello stesso, caldissimo mese.

COLORE E SAMBA. Stando alle cifre snocciolate sabato scorso dalla “Ticket one”, i biglietti venduti ai catanzaresi sono stati poco più di 1900. I tifosi calabresi sono arrivati nel Sannio con una quindicina di autobus e centinaia di auto. Due autobus si sono fermati a Campagna per un guasto, tra l’altro. Imponente il piano predisposto dal questore Raffaele Aiello, forte di 250 uomini tra polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani, oltre al nucleo di polizia provinciale.
L’area dello stadio è stata presidiata dalle forze dell’ordine sin da mezzogiorno con sbarramenti a distanza per il transito di veicoli. Era stato anche predisposta un’area in località Pezzapiana per poter eventualmente perquisire gli autobus con bordo tifosi che lungo il tragitto si fossero resi protagonisti di atti teppistici. Un’eventualità che non si è resa necessaria. I supporters del Catanzaro hanno soprattutto pensato a sostenere le loro Aquile per 90 minuti, cantando e ballando la samba giallorosa anche sotto di un gol, fino a meritare l’abbraccio finale della squadra e la speciale dedica di Piero Braglia.

Ivan Montesano

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Redazione

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