«Il tema del rinnovamento è conseguenza dell’azione del Movimento Cinquestelle, nato per ricucire il rapporto tra governanti e governati, moralizzare la politica e tornare alla sovranità del popolo. Le notizie di questi giorni confermano che in Calabria permane una grave distanza tra il palazzo delle decisioni e le case dei cittadini».
È quanto afferma Cono Cantelmi, candidato alla presidenza della Regione del Movimento Cinquestelle, in una lettera aperta ai candidati alla presidenza della Regione.
«Le attuali inchieste sulle dirigenze regionali, sui rimborsi dei gruppi consiliari e sui contributi alle imprese – prosegue Cantelmi – toccano i partiti, cui si aggiunge la recente, inquietante vicenda di voti comprati dalla ‘ndrangheta per un posto in consiglio regionale, sulla quale, purtroppo, soltanto M5S si è finora pronunciato. Alla Regione mancano i soldi per sostenere il precariato, gli investimenti e la sanità pubblica; eppure i vertici delle amministrazioni sono strapagati e assunti in modo illecito.
Il problema, dunque, è l’utilizzo di denaro o potere pubblico per fini privati; il che è sistematico nella sanità. Da qui la mia lettera aperta di oggi, perché si esca da una campagna elettorale fondata su alleanze di numeri, sulla ricomposizione di equilibri di potere e sulla lontananza del discorso politico dalla realtà, che con la Regione in deficit è un lusso per noi imperdonabile».
«Vorrei, perciò – sostiene Cantelmi – sottoporvi poche questioni in tema di sanità, per sapere se potete, come me, assumere degli impegni precisi, al di là di chi andrà a governare dopo il voto del 23 novembre. Lo sforzo comune, se davvero perseguiamo il rinnovamento, deve essere quello di assumere chiare responsabilità su iniziative, in materia sanitaria, che non possono più essere rinviate o taciute. Vengo al nocciolo.
Sapete molto bene che l’ allora ministro della Salute Livia Turco decise di finanziare la costruzione di quattro nuovi ospedali, dopo i casi di malasanità che si susseguirono in Calabria nel 2007.
Tuttavia, il ministro aveva disposto un’indagine a tappeto sugli ospedali regionali, che indicò le cause della insufficiente sanità calabrese, così riconfermata su recente base statistica. Su quelle cause, che riassumo in breve, nessuno è più intervenuto in ambito politico; neppure dopo l’avvio del Piano di rientro.
Il sistema sanitario calabrese ha una cattiva organizzazione. Vi sono, poi, evidenti conflitti d’interesse tra pubblico e privato, per esempio rappresentati, al momento, dalla presenza, in Giunta e nel Consiglio, della governatrice Antonella Stasi e del deputato regionale Ennio Morrone. L’inchiesta ministeriale rivelò, ancora, una lentezza della risposta giudiziaria alle verifiche dei Nas; l’esistenza di politiche di spreco inusitato; la vicinanza partitica per ottenere incarichi apicali; la mancanza dei requisiti di legge e delle competenze specifiche da parte di direttori generali delle Aziende; l’infiltrazione mafiosa nel tessuto del sistema sanitario regionale e la subordinazione della spesa sanitaria al consenso elettorale».
«Quello descritto non è il quadro di Cantelmi – sottolinea il candidato alla presidenza della Regione di M5S – ma il risultato di un accurato lavoro ispettivo ministeriale, che la politica di ogni livello ha scordato totalmente: Agazio Loiero pretese i quattro nuovi ospedali sul territorio calabrese e Giuseppe Scopelliti ne promise a vuoto la rapida realizzazione, affidandone l’incarico a Infrastrutture Lombarde, che fu in seguito colpita da pesanti arresti. Ecco, i miei due punti.
Per il necessario riordino della sanità regionale a garanzia della tutela della salute, volete con me impegnarvi perché i dirigenti delle aziende sanitarie vengano assunti soltanto per concorso pubblico, senza ingerenze della politica? Potete inoltre accettare di puntare, insieme a me, a una riqualificazione della sanità pubblica, eliminando, e già dalle candidature nelle liste, quelle situazioni di conflitto che possano avvantaggiare gruppi di potere a discapito della sanità pubblica?».