Intervistiamo

Voto post Provinciali: aspra polemica Tallini – Magno

Scritto da Redazione

“La nota dli consigliere Mario Magno, intrisa di rancore e infarcita di insulti, conferma che la candidatura a presidente di Tommaso Brutto è stata vissuta come “cosa propria”, nella speranza di poterla utilizzare a fini personali ed elettorali”. Lo afferma l’assessore regionale di Forza Italia Domenico Tallini replicando a Magno. “Magno, nella sua nota – aggiunge – dimostra solo rabbia per un’operazione finita male non per fantomatici agguati e tradimenti, ma solo per il modo pedestre e dilettantistico con cui è stata portata avanti. Ma gli improperi del Magno, che sicuramente mi guadagneranno la stima di molti lametini, mi consentono innanzitutto di operare un distinguo tra lui, vero “nomade” della politica locale, e l’on. Pino Galati a cui non posso non riconoscere qualità di dirigente di dimensione nazionale.

Il fatto di avere avuto una visione diversa in questa vicenda delle provinciali non mi impedisce di affermare che Galati è un leader autentico, capace di fare delle battaglie a viso aperto e di non sottrarsi al confronto. Mi auguro sinceramente che il dibattito aspro di queste ore non comprometta un rapporto personale, fatto di stima sincera, a cui tengo molto”.

“Molto diverso – prosegue Tallini – è il mio giudizio sul consigliere Magno che ha sempre vissuto di luce riflessa, raccogliendo sempre molto di più dei suoi reali meriti politici. Ha anche goduto, in passato, della mia “benevolenza”. È stato eletto per un soffio nel 2010 grazie ai voti di Pino Galati che, per la verità, in modo molto corretto mi aveva chiesto di poter dirottare su Magno gran parte del suo consenso. Se il “re delle preferenze” fosse stato un pò più egoista, Magno non sarebbe mai e poi mai approdato in Consiglio regionale. E anche di recente, quando si è trattato di nominarlo vicecoordinatore provinciale, ho condiviso la scelta fatta dallo stesso Galati. La riconoscenza è merce rara e Magno non fa eccezione se è vero che in molte occasioni la sua ‘lealtà’ verso Pino Galati ha vacillato, ora a favore di Pino Gentile ora a favore di Peppe Scopelliti.

Che ora lui venga a fare la lezione di moralità al sottoscritto, pur di raggranellare qualche voto a Catanzaro, è veramente patetico. Semmai, con i suoi insulti, mi sta facendo guadagnare la simpatia di tanti elettori di Forza Italia della città di Lamezia, che credo comincino ad essere stufi della sua boriosità. Nella sua nota, nella smania di attaccarmi, Magno dice una grande falsità, vale a dire che io mi sarei disimpegnato nella campagna elettorale sulla lista del centrodestra, vanificando la conquista del sesto seggio. Ma se il mio candidato, Montuoro, è risultato il più votato in assoluto! Si faccia qualche conto, Magno, e capirà che senza i voti di Montuoro la lista avrebbe addirittura perso un seggio”. “Se Mastroianni – conclude – non è entrato in Consiglio provinciale lo deve probabilmente al mercanteggiamento che c’è stato e che ha favorito un altro lametino, De Biase, che pare sia gradito molto al Magno. E allora la smetta Magno di fare polemiche inutili, si concentri sulla campagna elettorale e cerchi di trovare qualche voto suo, anziché sperare sempre nel soccorso azzurro di Pino Galati”.

 

La nota di Mario Magno

“Il messaggio che in queste ore qualcuno cerca di lanciare, ossia che la candidatura alla Presidenza della Provincia di Catanzaro di Tommaso Brutto non raccogliesse l’unanimità, è fuorviante e disvela la condotta tenuta nelle urne da chi lo ha condiviso”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale di Forza Italia, Mario Magno.

“Che Brutto fosse il candidato di tutti, anche del sindaco Abramo – prosegue Magno – lo si è stabilito nel corso dell’incontro che, prima della sua ufficializzazione, la dirigenza provinciale di Forza Italia, alla presenza del coordinatore Maurizio Vento e dei vice coordinatori regionali Pino Galati e Wanda Ferro, nonché dei consiglieri regionali Albano e Magno, ha tenuto presso gli uffici della Sacal, nel corso della quale lo stesso primo cittadino di Catanzaro, dichiarando la sua indisponibilità, ne ha condiviso la candidatura.

Quello che è successo dopo dimostra, tuttavia, come per alcuni il deliberato provinciale fosse rimasto carta straccia. Le polemiche di questi giorni, infatti, hanno smascherato la volontà di costoro di non seguire deliberatamente quella decisione, consegnando la provincia di Catanzaro alla sinistra e, di fatto, innescando una spaccatura tutta interna a Forza Italia proprio in quella provincia che dovrà rappresentare il bacino elettorale del candidato alla presidenza della Regione, Wanda Ferro”.

“La condotta tenuta dal “re delle preferenze” Mimmo Tallini e dai suoi sodali, infatti – prosegue Magno – non solo ha compromesso la possibilità per la lista di Brutto di centrare la vittoria ed ottenere il sesto seggio, che sarebbe andato a Franco Mastroianni, ma ha, altresì, generato un evidente malumore in tutto il partito provinciale, avvelenando il clima elettorale.

Stupisce il cinismo con cui, nell’imminenza di una delicata competizione elettorale Tallini ed i suoi si siano prestati ad operazioni così gravi di killeraggio politico. Capisco che per uno che ha fatto del nomadismo politico il suo credo non sia molto rilevante che a prevalere sia una compagine piuttosto che un altra (questo, tanto in una competizione di natura provinciale, quanto in una di carattere regionale).

Mi meraviglia, tuttavia, l’atteggiamento tenuto dai suoi seguaci, molti giovani e con percorsi politici ancora lunghi, che, nonostante ciò, sono stati pronti ad eseguire le direttive del capo pur di compiacerlo e di assecondare le sue scelte di natura esclusivamente personale”. Per Magno “va dato atto, invece, al sindaco Abramo di non essersi prestato a questo gioco al massacro che rischia di mettere in serio pericolo anche la tenuta della sua maggioranza. È doveroso, tuttavia, che da oggi in poi, egli si circondi di compagni di viaggio migliori che rendano il suo percorso amministrativo più tranquillo ed al riparo da imboscate e diktat.

Chiedo, piuttosto, alla dirigenza regionale e provinciale, di Forza Italia: può tollerarsi che il capriccio di un singolo, in un solo colpo, sacrifichi la guida dell’Ente provinciale, indebolisca l’Amministrazione di un comune capoluogo e danneggi seriamente la corsa di una candidata alla Presidenza della Giunta Regionale? Fino a quando un partito come Forza Italia dovrà continuare a dipendere dagli umori, notoriamente altalenanti, del consigliere Tallini?”.

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