C’era attesa per l’esordio del Catanzaro in questo campionato, non tanto per l’ebbrezza della prima, che provoca sempre emozioni particolari, ma soprattutto per via della vicenda ripescaggio. Una storia che alla fine ha sfiancato anche quei fedelissimi amanti di questo sport, a prescindere dalle tante decisioni sballate che i padroni del calcio prendono, provocando come primo risultato l’allontanamento dagli stadi.
Quando il signor Fiore di Barletta dà il fischio d’inizio, finalmente si può pensare almeno per novanta minuti solo alla partita, dimenticando tutto il resto. I presenti al “Ceravolo” sono più di quattromila e la rinnovata curva “Massimo Capraro” si presenta compatta alzando in alto i suoi cori, i suoi stendardi e le sue bandiere.
Nell’attesa che lo sponsor tecnico (così ci è stato riferito) consegni le nuove divise, il Catanzaro si presenta con quella degli ultimi tre anni, a strisce giallorosse; la Juve Stabia del tecnico cosentino Pancaro, con la maglia bianca a bordi gialloblu. Entrambe le compagini erano interessate al ripescaggio e il rischio di snobbare l’impegno o arrivare deconcentrati era dietro l’angolo. Non è stato così, perché i ventidue uomini in campo sin dall’inizio hanno alzato i ritmi, dando vita nei primi quarantacinque minuti a una sfida a viso aperto con due squadre che cercavano il risultato.
Cosentino prima di accomodarsi in tribuna saluta il pubblico che risponde con un’ovazione. A fine partita dichiarerà che si aspettava più gente allo stadio; tempo al tempo, perché se il buongiorno si vede dal mattino, malgrado lo spezzatino proposta dalla Lega Pro, qualcuno che ama ancora le emozioni che solo uno stadio può farti provare rispetto alla tv o a un computer o al Pc, uscirà fuori.
Il 4–2–3–1 schierato da Moriero è più o meno quello previsto alla vigilia con due varianti: non c’è Fofana ma è recuperato Silva Reis, manca Pacciardi e gioca Maiorano, Ricci va in panca, e i titolari sono capitan Ferraro e Rigione.
Il Catanzaro vuole fare la partita e alza subito il baricentro per evitare di dare spazio all’ottimo centrocampo stabiese, dove militano calciatori esperti come Caserta e La Camera.
Ciò che vediamo agli allenamenti, i calciatori di Moriero nel primo tempo l’applicano alla perfezione. Repentini cambi di gioco e verticalizzazioni rapide sono le ricette principale del Catanzaro. Le azioni del primo tempo sono tutte frutto di giocate nate da azioni manovrate e fanno divertire il pubblico presente che accompagna la squadra verso la vittoria. Prima del goal di Pagano al 32esimo, al tiro arrivano tutti gli elementi offensivi giallorossi. Le azioni si susseguono di continuo e la Juve Stabia, quando tenta qualche sortita in avanti, sfiorando anche il goal, rischia molto nei capovolgimenti di fronte.
Nella ripresa i ritmi si abbassano: siamo ancora ad agosto e fa caldo. La Juve Stabia adesso deve fare la partita e qua scopriamo un nuovo Catanzaro che aspetta l’avversario senza soffrire più di tanto: indicativo è il fatto che le vespe, sono costrette a insidiare Bindi solo con tiri da fuori che non provocano alcun pericolo, ma che soprattutto non danno mai l’impressione che il risultato acquisito dalle aquile possa essere messo in discussione.
Pur arretrando il baricentro il Catanzaro non disdegna le puntate offensive e il goal della sicurezza arriva con il solito Martignago, abbonato ai centri d’agosto. Termina la partita, si festeggia sotto la curva e tutto lo stadio applaude per aver assistito a un degno spettacolo a prescindere dalla vittoria conseguita.
Il Catanzaro ha vinto e convinto ma è giusto dare merito oltre che ai calciatori scesi in campo al tecnico Moriero perché sappiamo bene quanto la piazza di Catanzaro sia esigente. L’ultima esperienza non brillante del tecnico leccese e il modulo offensivo proposto, volente o nolente pesavano come un macigno, non tanto nella mente del tecnico ma in quella dei tifosi più esigenti, che pretendono certezze come se il calcio fosse una scienza esatta. Moriero ieri ha dato un’impronta di squadra, ha letto la partita e i suoi ragazzi l’hanno seguito all’unisono.
I due goal dei giallorossi siglati da Pagano e Martignago sono anche frutto delle scelte del tecnico durante la partita. Chi ha giocato a calcio sa benissimo che per abituarsi alla marcatura di un avversario serve un minimo di tempo. Barraco e Pagano nell’occasione dei due goal hanno invertito la posizione e due volte il Catanzaro è andato in rete.
Infine una nota di merito va a quei calciatori che si sono sacrificati e che hanno dato il loro contributo lottando e correndo per tutta la partita. Saranno meno appariscenti rispetto a quelli più tecnici, come Vacca ad esempio che ha dominato in lungo e il largo la zona nevralgica, ma Maiorano, Daffara, Ilari (due volte ha sfiorato il goal) e Silva Reis meritano più di un elogio. In particolare gli ultimi due che a turno ripiegavano aiutando il centrocampo.
Ora bisogna guardare avanti e archiviare la sfida di ieri. Confermarsi in un campionato come quello difficile che ci aspetta in questa stagione non sarà facile. Bisognerà tenere alta la tensione e servirà applicarsi com’è stato fatto ieri. Ci saranno anche momenti di difficoltà e in questo caso la sua parte dovrà farla il pubblico, maturando e crescendo, pensando proprio alla partita vista ieri e a ciò che la squadra può dare se sostenuta. Il Catanzaro può giocarsi questo campionato partita dopo partita alla pari con tutte.
Adesso con calma va recuperato Kamara perché la fretta (unica nota stonata di ieri) è stata brutta consigliera. Infine, due parole su Russotto che quando entrato è stato accolto da un’ovazione. Il pubblico lo ama, ricorda le sue giocate, verranno momenti migliori anche per il calciatore più forte visto a Catanzaro nelle tre stagioni precedenti. Bisogna solo saper attendere il momento, impegnarsi durante la settimana e contare sulle proprie forze, perché l’impronta che ha dato Moriero è che in questa squadra tutti partono alla pari. Russotto già l’anno scorso ha dimostrato di sapersi sacrificare e questo è un’arma a suo favore.
Siamo certi che se l’ex under 21 si metterà in competizione tornerà utilissimo alla causa giallorossa, come tutti quei calciatori che non hanno il posto da titolare garantito. Mentre scriviamo, sappiamo ancora che il mercato è aperto e che Russotto potrebbe anche partire. L’eventuale decisione non spetta a noi, ma riguarda calciatore e società che detiene il cartellino e che giustamente nel caso in cui partisse, vuole essere ben ricompensata per aver rilanciato un calciatore finito nel dimenticatoio dopo le belle premesse di gioventù.
L’unica cosa che possiamo affermare è quanto appena espresso sopra, al riguardo del pubblico che stravede per il fantasista. Spetterà soprattutto a lui mettersi in gioco e dimostrare il suo valore. Il gruppo sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati e questa non deve essere interpretata come una frase fatta.
Godiamoci in pace questa santa domenica senza calcio nel capoluogo, aspettiamo i risultati delle altre per avere la classifica definitiva e prepariamoci per la trasferta del venerdì a Benevento. L’appello è il solito ma sappiamo che non ce n’è bisogno perché i “soliti” non mancheranno.
“Tutti a Benevento” per continuare e confermare le potenzialità del nostro Catanzaro.
Salvatore Ferragina