La Dda di Reggio Calabria ha avviato un’indagine su quanto accaduto a Oppido Mamertina, dove la processione della Madonna delle Grazie si è fermata davanti all’abitazione del boss della ‘ndrangheta Peppe Mazzagatti, 82 anni, condannato all’ergastolo ed ai domiciliari per motivi di salute.
Alla Dda è giunta la segnalazione inviata dai carabinieri di Oppido il cui comandante ha abbandonato la processione quando si è accorto di ciò che stava accadendo, avviando i primi accertamenti.
L’indagine punta ad accertare l’eventuale livello di contiguità dei portatori della statua della Madonna e se la sosta era stata programmata o se pure sia stata una decisione presa all’ultimo momento. L’iniziativa della Dda reggina si svilupperà sulla base di quelle che saranno le notizie che saranno fornite dai carabinieri.
La Chiesa calabrese condanna quanto accaduto a Oppido Mamertina in occasione della processione della Madonna delle Grazie di Oppido Mamertina. Ferma e decisa è la presa di posizione del presidente dei Vescovi calabresi, mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza. «Dispiace – ha detto il presule – che i preti non abbiano avuto il coraggio non di andare via ma di scappare dalla processione. Bisogna avere il coraggio di fermare le processioni dal momento che può capitare che «sotto la vara ci sia il mafioso di turno che poi fa il capo». E poi Nunnari, immedesimandosi nel ruolo del vescovo di Palmi-Oppido Francesco Milito incalza: «Per un paio di anni non ne farei processioni e credo che sarebbe cosa gradita alla Madonna». Intanto ieri il sindaco di Oppido, Domenico Giannetta, finito nell’occhio del ciclone delle polemiche, ha tenuto una conferenza stampa insieme con la sua Giunta per respingere accuse e insinuazioni. Oltre a ribadire vicinanza e sostegno alle forze dell’ordine, Giannetta ha sottolineato di non aver avuto alcuna competenza sull’itinerario della processione.
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