Diego da Silva Reis è un altro dei volti nuovi del Catanzaro di Moriero che sta prendendo forma in questi giorni precedenti il ritiro di Assisi. Diego è un attaccante che può ricoprire diversi ruoli offensivi: centravanti atipico, seconda punta, ma anche trequartista. Fisico possente, dotato di buona tecnica, bravo nei colpi di testa e nel gioco di sponda per i compagni. Utilissimo nel far salire la squadra guadagnando calci di punizione, preciso negli appoggi e negli assist smarcanti grazie ai piedi “brasiliani”.
Brasiliani sì, perché Diego è nato 28 anni fa a Itapemirim, cittadina di 30mila abitanti affacciata sull’Oceano Atlantico nello stato di Espirito Santo, a 400 chilometri da Rio. Ed è proprio lì, nelle giovanili del Campo Grande, il sobborgo occidentale più popoloso della metropoli, che Silva Reis cresce tirando calci al pallone, come tutti i ragazzini di quella età. A 14 anni, però la sua vita cambia di colpo. Il Bologna lo scopre e lo porta in Italia. Coi rossoblu gioca nelle formazioni Giovanissimi e Allievi. Poi il Chievo scommette su di lui. E lo porta a Verona per farlo crescere.
Silva Reis entra anche in prima squadra, ma non va oltre qualche panchina tra i professionisti. A 19 anni il Chievo decide di mandarlo in prestito in C2 a farsi le ossa. La società scelta è il Bellaria di Franco Varrella che si piazza ottavo. Ma Diego si mette in mostra realizzando 9 dei 34 gol complessivi della squadra romagnola. L’anno dopo prova il salto in C1, approdando alla Cremonese di Verdelli, ma le cose non vanno benissimo. Solo 12 presenza e un gol, quindi a gennaio l’approdo al Prato di Bisoli. In quella squadra diventa compagno di squadra di Alessandro Diamanti. A Prato troverà la sua seconda casa.
Il Prato ne acquisisce la comproprietà. Silva Reis diventa un titolare fisso della squadra e nell’estate del 2009 alle buste diventa al 100% un calciatore della società toscana. Dopo due campionati di media classifica, il Prato di Orrico nel 2009 arriva quinto e va a giocarsi la finale play-off contro il Giulianova di Bitetto. All’andata gli abruzzesi s’impongono 1-0 al Lungobisenzio e al ritorno, dopo mezzora, Silva Reis s’infortuna ed è costretto ad uscire. Un gol al 93′ di Piantoni manda la sfida ai supplementari, ma alla fine è il Giulianova a centrare la promozione.
Ancora una stagione di transizione, poi nel 2011 i toscani sfiorano ancora l’impresa. Silva Reis è bloccato da qualche infortunio, ma segna comunque sei gol in 25 partite. Il Prato, a fine campionato, è terzo. In semifinale play-off c’è L’Aquila che vince in casa 3-2 (con Reis in panchina). Il ritorno è una partita da romanzo. Il Prato in 9 attacca e al 93′ trova il gol-qualificazione su rigore. Non è finita. Dopo due minuti L’Aquila pareggia. È una corrida. All’ultimo secondo di recupero, al 98′, il Prato segna il gol che vale la finale. Ma qui si ferma ancora una volta il sogno. Stavolta a interromperlo è la Carrarese.
Ma l’estate porta il ripescaggio e i toscani si ritrovano in Prima Divisione. Silva Reis è ormai pratese d’adozione. Per due stagioni consecutive il Prato si salva ai play-out con Esposito in panchina. Silva Reis regala l’assist a Napoli che vale il successo sul Piacenza e la permanenza in terza serie anche nel 2012-2013, quando i lanieri si ripetono con il Sorrento, ancora con Reis ispiratore e Napoli finalizzatore. Nell’ultima stagione un solo gol per il brasiliano che ha arretrato col passare degli anni la sua posizione: più suggeritore, meno attaccante. I piedi sono buoni, la costanza un po’ meno. Dopo oltre 7 anni, 202 partite e 28 gol a Prato, Diego è pronto per una nuova avventura a Catanzaro. Sperando che non soffra di una doppia saudade.