E’ uno scandalo Rimborsopoli, che a Palazzo Campanella lascia per ora tranquillo e indenne solo qualche consigliere regionale.
Nuovi nomi sono, infatti, stati iscritti nel registro degli indagati dal Sostituto Procuratore Ottavio Sferlazza e dal pm Matteo Centini, che ormai da mesi indagano sul filone delle spese pazze della politica regionale. Già indagati e ascoltati dagli inquirenti Emilio De Masi, Sandro Principe, Vincenzo Ciconte, Agazio Loiero, Giuseppe Bova, Nino De Gaetano, Giulio Serra, Giampaolo Chiappetta, Luigi Fedele, Alfonso Dattolo, Pino Gentile, Alberto Sarra e il senatore Giovanni Bilardi.
I nomi, apparsi oggi sul Quotidiano della Calabria nel servizio di Peppe Baldassarro, sono eccellenti trattandosi, infatti, di capigruppo o del segretario questore come nel caso di Giovanni Nucera o del Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico.
Da Dx a Sx nessuno indenne, a quanto pare. 30 nomi come i consiglieri che dalla prossima tornata elettorale con la nuova legge dovrebbero essere eletti al Consiglio Regionale della Calabria…
Teniamo, tuttavia, a precisare che alcuni di questi nomi sono stati iscritti per atto dovuto, le cui posizioni pertanto dovrebbero essere stralciate nel corso del procedimento; altri, invece, sembra che davvero abbiano fatto la “bella vita” sulle spalle dei calabresi.
Qui di seguito i nomi dei consiglieri regionali coinvolti:
– NCD: i senatori Pietro Aiello e Antonio Caridi, Fausto Orsomarso, Giovanni Nucera, Rosario Mirabelli;
– Forza Italia: Giuseppe Morrone, Alessandro Nicolò (Vicepresidente), Salvatore Pacenza, Nazzareno Salerno;
– Scopelliti Presidente: Alfonsino Grillo, Candeloro Imbalzano, Salvatore Magarò, Claudio Parente;
– UDC: Gianluca Gallo, Ottavio Bruni, Francesco Talarico (Presidente);
– PD: Pietro Amato (Vicepresidente), Nicola Adamo, Demetrio Battaglia, Bruno Censore, Mario Franchino, Carlo Guccione, Mario Maiolo, Antonio Scalzo, Francesco Sulla, Ferdinando Aiello (da poco “traghettato” da Sel al Partito Democratico);
– Italia di Valori: Domenico Talarico, Giuseppe Giordano.
strettoweb