“Non appare un azzardo affermare che Scajola e Matacena condividono interessi che vanno ben oltre l’aiuto, risultando inseriti in un circuito criminale ben più ampio visto il ruolo di Matacena in ambito ‘ndranghetistico ricostruito dalla sentenza di condanna”. Lo scrivono i pm di Reggio Calabria nell’appello al riesame. Solo con “rapporti di cointeresse forti (Scajola), può rendersi protagonista dei colloqui” intercettati, “tra cui significativi quelli in cui sembra assumere le vesti di socio occulto di Matacena, viste le elargizioni da fare per la Rizzo”. Lo scrivono i pm nell’appello per la contestazione dell’aggravante di mafia. Claudio Scajola, con l’aiuto a Matacena, anche esercitando la “sua influenza su Berlusconi per ottenere la candidatura alle europee” “agevola una pedina indispensabile per il sistema criminale di cui la ‘ndrangheta fa parte” e “agevola la ‘ndrangheta in ambito politico imprenditoriale”.
Chiara Rizzo si è avvalsa della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Lo ha deciso la moglie di Amedeo Matacena dopo che il gip ha rigettato l’istanza dei legali della Rizzo di poter parlare con la donna. ”Si è trattato solo di un silenzio tecnico che non durerà a lungo”. Lo hanno detto, all’uscita dal carcere di Reggio Calabria, gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi, difensori di Chiara Rizzo, a proposito della decisione della moglie di Amedeo Matacena di avvalersi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio davanti al Gip. All’interrogatorio, oltre al gip Olga Tarzia, hanno preso parte i pm Giuseppe Lombardo e Francesco Curcio. (ANSA)