Don Luigi Ciotti ha incontrato Libera Catanzaro, nella sala mensa di una Chiesa del quartiere Mater Domini del capoluogo calabrese. Decine e decine le persone presenti, che hanno discusso con il fondatore di Libera per alcune ore di tutti i problemi e le emergenze legate all’attuale momento. Presenti i referenti regionali e provinciali, Mimmo Nasone e Donatella Monteverdi, don Ciotti ha invitato tutti ad un impegno quotidiano e serio sui temi della lotta alle mafie nel concreto delle varie realtà territoriali. Don Ciotti – reduce da Cosenza e Petilia Policastro – si è recato poi a Soverato per un altro incontro sui temi della legalità. “Quando viene calpestata la libertà e la dignità delle persone, la Chiesa e quindi tutti i cristiani ma non solo, siamo chiamati a una denuncia, vera, seria, coraggiosa.
Dobbiamo fare bene il bene. E soprattutto, oggi più che mai, siamo chiamati ad imparare ad avere il coraggio di avere coraggio di sconfiggere una malattia mortale che è la rassegnazione, che è la delega”. Lo ha detto don Ciotti parlando dei temi della legalità e della lotta alla criminalità organizzata, a margine di un incontro con i giovani della diocesi di Cassano allo Jonio dove il prossimo 21 giugno è attesa la visita del Papa. Don Ciotti è intervenuto all’iniziativa organizzata dal vescovo monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei.
“Un cristiano – ha aggiunto don Ciotti – è fortemente chiamato a portare la sua testimonianza e la sua responsabilità civile. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte. La speranza oggi è affidata a ciascuno di noi. Noi chiediamo alla politica che faccia la propria parte con chiarezza, con trasparenza, sul piano dei contenuti, ma dobbiamo chiedere anche a noi stessi di fare la nostra parte. Dobbiamo essere cittadini non a intermittenza. Non basta commuoverci quando succedono delle grandi vicende che emotivamente ci toccano e ci coinvolgono, dobbiamo muoverci di più tutti. Questo è il compito della Chiesa nella luce della parola di Dio che è sempre molto scomoda, difficile”.
“La mafia ci toglie libertà e trova terreno fertile nei comportamenti mafiosi, nella mafiosità. Così come ha fatto Papa Francesco durante la veglia con i familiari delle vittime di mafia chiedo anch’io in ginocchio anche agli uomini e alle donne mafiosi di questo territorio: convertitevi, cambiate vita”. Lo ha detto don Luigi Ciotti ai giovani della diocesi di Cassano allo Jonio.
Nel corso dell’incontro in cattedrale con il vescovo monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, don Ciotti ha esortato i tanti ragazzi che gremivano ogni angolo della cattedrale “a non fermarsi alla prima difficoltà ma ad insistere soprattutto quando si persegue un obiettivo giusto. Non ci deve mai essere l’io ma il noi”. Il fondatore di Libera ha detto anche: “Abbiamo bisogno di una Chiesa profetica, povera ma soprattutto libera da ogni potere economico. Si può essere poveri ma dignitosi”.