Rassegna stampa

Rassegna stampa di lunedì 20 gennaio

I giallorossi di Dellisanti incappano in una giornata negativa e vengono sconfitti a Gela
Dellisanti: i giocatori erano con la testa altrove

IL QUOTIDIANO

Le reti dei padroni di casa all’inizio e alla fine del secondo tempo
Catanzaro da dimenticare
I giallorossi a Gela perdono la partita e mezza difesa

GELA – Brutto pomeriggio per il Catanzaro che perde partita ed anche mezza
difesa, incappata in una domenica da dimenticare. I calabresi finiscono la gara
in otto per via di tre espulsioni discutibili, ma giustificabili.
Non altrettanto giustificabile l’atteggiamento dei calciatori catanzaresi, che
a fine partita sono stati bacchettati dal tecnico Dellisanti, che li ha definiti
‘immaturi’.
I calabresi si giocavano le residue speranze per agganciare il quinto posto
in classifica. I giallorossi ospiti speravano di ripetere l’exploit della domenica
precedente a Palma Campania, ma davanti hanno trovato un Gela rabbioso, che
come al solito, si esalta contro le grandi (vedi Nocera) e si incupisce con
le piccole (vedi Tivoli due settimane fa). In campo (definirlo così è
un eufemismo, viste le pessime condizioni del terreno di gioco, adatto più
agli equilibristi che a giocatori di calcio…) due squadre rimaneggiate. Ruisi
doveva rinunciare a due attaccanti (Albano squalificato e Conte infortunato)
e due centrocampisti (Formisano e Scopelliti), mentre dalla parte opposta anche
Dellisanti aveva i suoi grattacapi da risolvere, senza Ferrigno, Ambrosino,
Toledo e Folino. Il Gela rimediava gettando a sorpresa nella mischia il sedicenne
Giuseppe Domicoli, altro prodotto locale, da trasformare in un altro Emilio
Docente, passato al Messina via Juventus dopo 12 gol nel girone di andata. Ed
il giovanissimo attaccante gelese non ha affatto patito l’emozione dell’esordio,
giocando con coraggio e procurandosi il calcio di rigore che ha in pratica chiuso
la partita con i calabresi. Ruisi adottava un 5-2-3, con Procopio che spesso
si affiancava alla coppia Erbini-Domicoli. Il Catanzaro rispondeva con una difesa
a quattro, con Corazzini e De Sanzo che aiutavano il centrocampo nelle azioni
di ripartenza.
Il brasiliano Machado iniziava bene, ma poi si perdeva nella ripresa. Alfieri
era il catalizzatore della manovra, ma spesso le sue conclusioni risultavano
imprecise. In attacco Moscelli non trovava l’intesa giusta con Falco. E’ il
Gela a farsi vivo dalle parti di Gentili dopo 10 minuti. Erbini, migliore in
campo, appoggia a Procopio che gira di sinistro. La schiena di un avversario
evita la rete. Al 16′ si fa vedere il Catanzaro, ma con conclusioni da lontano.
Machado impegna Castelli in una parata a due tempi, ed al 25′ è Moscelli
che ci riprova, ancora con un tiro dalla distanza: Castelli (uno dei quattro
ex con Savio, Ciaramella e Procopio) è attento.
Al 34′ Erbini si incunea in area avversaria, l’assist per Domicoli delizioso,
ma forse l’emozione tradisce il giovanissimo attaccante gelese. Al 43′ vibranti
proteste gelesi per un gol regolare annullato a Savio, che segna di testa sugli
sviluppi di un angolo. Il guardialinee segnala che il pallone era in precedenza
uscito fuori. Nella ripresa dopo appena sessanta secondi il Gela passsa in vantaggio.
Colletto pesca in area Erbini che senza pensarci due volte scarica un diagonale
destro imprendibile per Gentili. La reazione dei calabresi è rabbiosa.
Al 6′ Alfieri prova la botta da 20 metri, ma Castelli dice ancora no con una
deviazione in angolo. Sarà l’ultimo sussulto catanzarese, che da quel
momento esce di scena. Al 14′ il Gela potrebbe raddoppiare. Erbini ricambia
il favore a Colletto, che prova la girata spettacolare, con Gentili che alza
in angolo.
La formazione di Ruisi appare più aggressiva, mentre i calaabresi non
riescono più ad incidere da centrocampo in su. Al 28′ ospiti in dieci
per la doppia ammonizione a Pastore. La gara si chiude virtualmente al 35′,
quando Domicoli si invola solo nell’area calabrese. Gentili è costretto
ad atterrare il giovane attaccante di casa, beccandosi il ‘rosso’ del severo
Cigalotti di Milano. Dal dischetto il catanzarese Procopio realizza il 2-0,
con piccola soddisfazione personale (nella squadra della sua città non
ha mai trovato il giusto riconoscimento). Le emozioni non sono però finite.
Al 40′ il Catanzaro rimane addirittura in otto. De Sanzo non gradisce gli eccessivi
dribbling di Procopio e scarica la sua rabbia con un calcione gratuito. Altro
rosso ed oltre la partita gli ospiti perdono mezza difesa per la prossima partita.
Per il Gela un finale in trionfo per un successo che mancava da ben cinque settimane.

Fabrizio Parisi

GELA – Francesco Dellisanti non è uno che le cose le manda a dire. Un
altro allenatore avrebbe forse accentuato le critiche alla direzione arbitrali,
magari aggrappandosi alle pessime condizioni del terreno di gioco. Ed invece
non esita a fare autocritica, ammettendo tutti i limiti della sua squadra. Anzi,
va oltre, accusando i suoi giocatori di immaturità.
Ovviamente il riferimento esplicito è alle tre espulsioni, rimediate
nell’arco di 17 minuti, nel corso dei quali il Catanzaro ha perso la testa e
compromettendo non solo la gara con i gelesi, ma anche quella con la Nocerina
di domenica prossima, dove dovrà essere inventata una difesa. “Sono
deluso sotto l”aspetto comportamentale dai miei giocatori – dice Dellisanti
– . Non condivido l”atteggiamento in campo ed un certo tipo di nervosismo
della mia squadra. La partita l”abbiamo persa già prima delle espulsioni.
Nel secondo tempo abbiamo perso la testa, giocando deconcentrati. E” come
se la squadra avesse la testa altrove, fosse condizionata da fattori esterni.
Un atteggiamento che non ci porterà lontano se non sarà cambiato”.

Dellisanti è doppiamente deluso perchè sarà costretto a
rinunciare contemporaneamemte a mezza difesa (Pastore, De Sanzo e Gentili).
“Il rammarico maggiore è proprio questo. Avendo già perso
la partita non capisco perchè rovinare anche la prossima con espulsioni
evitabili”. Il tecnico non crede che abbiano inciso le mutazioni societarie.
“Non mi occupo di queste cose e penso solo ad allenare nel migliore dei
modi la squadra. E’ solo un fatto di maturità. Ed oggi (ieri ndr) noi
non l”abbiamo avuta”. Non proprio sulla stessa lunghezza d’onda Fabio
Moscelli, che non accampa scusanti. “Le tre espulsioni mi sono sembrate
esagerate. Forse De Sanzo è stato ingenuo nel cadere in un certo tipo
di provocazione, ma Gentili e Pastore non meritavano il rosso. Con questo non
voglio dire che la sconfitta sia immeritata. Anzi. Ad un buon primo tempo non
è seguita una ripresa altrettanto buona. Eravamo deconcentrati ed il
gol in apertura ci ha condizionati. Mi spiace perchè non siamo riusciti
a dare seguito al bel successo di Palma Campania”.
Sulla sponda opposta di gioisce. Gianluca Procopio, catanzarese doc, ci teneva
in maniera particolare. “Nulla contro il Catanzaro, ma mi hanno dato fastidio
gli insulti della tifoseria. Non credo di meritarlo. Ci tenevo tantissimo, ed
il gol per me rappresenta una piccola rivincita”. Il tecnico Pietro Ruisi
elogia il suo gruppo. “Abbiamo disputato un bel primo tempo e credo che
il vantaggio sia meritato. Considerati gli assenti, ritengo il successo legittimo.
La prova di Domicoli è incoraggiante. Un giovane che valorizzeremo in
questa seconda parte del campionato”.
f . p.

Gela: Castelli, Colletto (23′ st Priolo), Falanca, Savio, Cataldi, Lo Bue,
Matinella, Erbini, Procopio (41′ st Pappalardo), Domicoli (37′ st Ciaramella).
In panchina Panico, Milazzo, Tilaro, Maddiona. Allenatore Ruisi.
Catanzaro: Gentili, De Sanzo, Corazzini, Ciardello, pastore, Ascoli, Machado
(40′ st Basile), Lo Giudice (36′ st Riccardi), Falco, Alfieri, Moscelli. In
panchina Milone, Nicoletti, Ausoni, Musumeci, Longo. Allenatore Dellisanti.
Arbitro: Cigalotti di Milano
Marcatori: 1′ st Erbini, 37′ st Procopio su rigore.
Note: circa 2500 spettatori (60 catanzaresi). Campo in pessime condizioni. Angoli
5-3 per il Gela. Ammoniti Lo Bue, Comandatore, Ascoli. Espulsi Pastore (28′
st) per doppia ammonizione, Gentili (35′ st) fallo da ultimo uomo, De Sanzo
(40′ st) per gioco violento. Recuperi 2′ e 4′.


GAZZETTA DEL SUD

I giallorossi di Dellisanti incappano in una giornata negativa e vengono
sconfitti a Gela
Il Catanzaro interrompe la rincorsa
Nessuna attenuante per una squadra che non è mai entrata in partita

GELA – La contraerea del Gela abbatte il Catanzaro, appena decollato dallo
scalo di Palma Campania. Il volo degli uomini di Franco Dellisanti, verso la
meta della zona play-off, viene bruscamente interrotto dal fuoco micidiale dei
granatieri di Pietro Ruisi. Le aquile giallorosse rovinano a terra ed ora avranno
un bel da farsi per rialzarsi senza gravi conseguenze. E così continua
la tradizione negativa del Catanzaro al “Vincenzo Presti”. La serie
positiva, l’incorraggiante avvicinamento alle zone nobili della classifica,
l’eroica vittoria in inferiorità numerica in casa della Palmese, tutte
cose che a Gela sono state vanificate. Svanite in una prova opaca, impalpabile,
svagata. Lo stesso trainer dei calabresi, a fine gara, non ha risparmiato “bordate”
ai suoi, rei di avere giocato con la testa altrove. Chissà poi dove.
La partita, quella è stata un monologo dei gelesi, i quali hanno messo
in mostra un Gianluca Procopio, catanzarese doc, in grande spolvero. I meriti
della importnate vittoria vanno sicuramente suddivisi tra tutti i giocatori
di Ruisi, ma non c’è dubbio che il ruolo di Procopio, in questo successo,
ha un valore particolare. Ha giocato con un furore agonistico fuori dal normale,
ha difeso, costruito, segnato, dato e subìto un mare di botte. Alla fine,
senza dubbio, il migliore in assoluto in campo. Catanzaro che, come il Gela,
è incerottato. Tante le asssenze pesanti. Ferrigno squalificato, Ambrosino,
Folino, Bertuccelli e Toledo infortunati. Sul fronte del Gela sono quattro i
forfait. Albano, appiedato dal Giudice Sportivo, Formisano, Scopelliti e Conte
infortunati. Ruisi, prende il coraggio a due mani e manda in campo, dal primo
minuto, il giovanissimo attaccante Domicoli, 16 anni appena compiuti e fino
a qualche giorno addietro nelle formazioni giovanili. La cronaca è ricca
di episodi. Il primo tempo è leggermente più equilibrato. Ma,
obiettivamente, la partita è sempre in mano al Gela. Al 10′ si presenta
Procopio, che dal limite dell’area lascia partire una fiondata che solo la leggera
deviazione di un difensore calabrese non trasforma in gol. Al 18′ vibrate proteste
in area calabrese. Alfieri, nel tentativo di frenare una irruzione del solito
Procopio, stoppa la palla con una mano. Sembrerebbe rigore evidente, anche perchè
l’arbitro è ben piazzato, ma il direttore di gara dice che si può
continuare. Al 20′ si fa vedere il Catanzaro. Machado lavora un buon pallone
e dopo una percussione solitaria lascia partire una bordata che Castelli para
in due tempi, non senza qualche difficoltà. Il gioco è sempre
vivo, anche se le penose condizioni del fondo-campo non aiutano i 22 contendenti.
Al 43′ nuovo “giallo” in area calabrese. Comandatore batte un calcio
d’angolo. La traiettoria è arcuata ed il pallone sembra destinato in
fondo al sacco, Gentili ci arriva e con un colpo di reni smanaccia sulla traversa,
la palla torna in campo e savio di testa insacca. L’arbitro indica il centrocampo,
ma si avvede della bandierina alzata del suo collaboratore. Gol annullato perchè
secondo il guardialinee la palla aveva oltrepassato la linea del campo. Anche
stavolta proteste gelesi inutili. Si va negli spogliatoi e nella ripresa torna
un Catanzaro assopito. Il Gela, pronti-via, sblocca il risultato. Colletto mette
in movimento Erbini che appena entrato in area fulmina Gentili con destro potente
e preciso. Lo svantaggio fa sbandare paurosamente il catanzaro che perde la
calma. Al 28′ viene espulso Pastore, che già ammonito atterra da tergo
Erbini e rimedia il secondo giallo. Quindi dopo una buona occasione di Colletto
respinta da Gentili, si arriva alla seconda espulsione. Domicoli si presenta
solo in area calabrese e Gentili lo falcia. Rigore ed espulsione del portiere
giallorosso. Dal dischetto Procopio non sbaglia spiazzando il nuovo entrato
Riccardi. Il 2-0 innervosisce ancora di più gli animi del Catanzaro.
Ne fa le spese De Sanzo con il terzo “rosso”.
Franco Gallo

Segnali dalla Società
Paolo Signifredi direttore generale

CATANZARO – Ha già un direttore generale: è Paolo Signifredi,
modenese, 38 anni, colui che si può dire è stato al centro –
e costantemente – della trattativa per l’acquisto del pacchetto azionario
di maggioranza da parte del gruppo Tallarida. Signifredi, già giocatore
(ha militato anche con l’Enna dove ha avuto compagno di squadra l’attuale giallorosso
Pastore) dopo avere attaccato le scarpe al chiodo, è rimasto nel mondo
del calcio con mansioni di direttore sportivo e anche di team manager. La nomina
del direttore generale è il primo tassello di un organigramma di la dall’essere
completato, mentre la nuova Società si è fatta «sentire»
inutilmente dalla squadra non soltanto con messaggi di incitamento per la gara
di Gela, ma anche mettendo in palio un premio di 15 mila euro in caso di vittoria
nella seconda trasferta consecutiva. (v. m.)

LE INTERVISTE / Dellisanti: i giocatori erano con
la testa altrove

GELA – L’immagine che rimane, della scialba partita del Catanzaro a Gela, è
la splendida prova di fedeltà ai colori sociali di questa squadra da
parte dei sessanta eroici tifosi venuti dalla Calabria. Hanno incitato sempre,
e senza mai arrendersi la compagine di Dellisanti, anche quando i giocatori
del Catanzaro tutto meritavano, tranne che di essere incitati dai loro tifosi.
Anzi, quando sul 2-0 per il Gela e con il Catanzaro ridotto in otto l’epilogo
era segnato, loro hano tirato fuori le sciarpe ed i vessilli e li hanno esposti
con orgoglio. Loro, i sessanta tifosi del Catanzaro venuti a Gela, di orgoglio
ne hanno da vendere. Qualcun altro, invece, dovrà interrogarsi ed a lungo.
Franco Dellisanti si presenta in sala-stampa e certamente non ci vuole molto
a capire che granchè voglia di parlare non deve avere. Ma trattandosi
di un professionista serio, non si sottrae alle sua responsabilità: «Che
dire – esordisce – sono molto arrabbiato con i miei giocatori. Partite come
queste si debbono giocare con il contello tra i denti, ed invece i miei con
la testa non c’erano. Erano mentalmente impegnati altrove, presi da altri pensieri,
da fattori esterni che con la partita avevano ben poco da spartire». Proviamo
a capire se questi pensieri non fossero legati all’imminente cambio di proprietà
societaria: «Può darsi – riprende Dellisanti – ma bisognerebbe
chiedere a loro. Sanno loro a cosa pensavano. Certo non alla partita, perchè
non si affronta con questo spirito un impegno così delicato. Attenzione
– ammonisce – nulla è ancora perduto, ma scontri-diretti come questo
di Gela bisogna affrontarli con ben altro piglio. da giocatori esperti come
i miei mi aspetto un altro atteggiamento. Il Gela ha fatto bene quello che doveva
fare, ma noi glieloabbiamo permesso». E vista la disanima di Dellisanti,
proviamo a capire da un giocatore del Catanzaro, dov’erano con la testa: «Non
abbiamo giocato una buona gara, su questo non c’è dubbio – sostiene Fabio
Moscelli – ma con la testa eravamo in partita e pensavamo solo alla partita.
Almeno io non pensavo ad altro. Certo, in campo non abbiamo offerto una bella
prova, ma può capitare e certamente noi abbiamo cercato di dare il massimo.
Nel primo tempo, in particolare, non mi pare che siamo stati poi sovrastati
dai gelesi. Purtroppo nella ripresa il gol a freddo ci ha tagliato le gambe,
e poi le espulsioni hanno fatto il resto». (f. g.)

LE PAGELLE / Solo Corazzini e Ciardiello meritano
la sufficienza
Pochi si salvano dal grigiore

GENTILI 5,5 Non aveva giocato male, anzi. Nel primo tempo si disimpegna bene.
Poi, in apertura di ripresa, si fa trovare impreparato sulla cannonata di Erbini.
Sull’espulsione, invece, non aveva grandi alternative.
DE SANZO 5 Anche lui nel primo tempo aveva dato un discreto contributo. Nella
seconda parte di gara va in barca insieme alla squadra. Perde la testa dopo
il 2-0 e quasi si cerca l’espulsione.
CORAZZINI 6 Gara diligente e senza grosse sbavature. Tra i pochi a non perdere
mai la bussola. Ma spesso si trova ad arginare un lavoro che non è solo
il suo.
CIARDIELLO 6 Come Corazzini tiene i nervi saldi e cerca di dare ordine ai suoi.
Ma complessivamente la partita non la può salvare lui.
PASTORE 5 Stranamente nervoso. Non combina grossi guai, ma è il primo
a lasciare il campo e compromettere un eventuale recupero.
ASCOLI 5,5 Ci aspettava di più dalla sua prestazione. Ed invece non esce
quasi mai dal grigiore di una giornata da dimenticare.
MACHADO 5,5 Comincia in maniera incoraggiante, ma quando si comincia ad imbarcare
acqua scompare tra i marosi prodotti dal Gela.
LO GIUDICE 5,5 Partita in ombra e senza mai un lampo. Dellisanti gli chiede
di farsi da parte quando viene espulso Gentili e bisogna mettere dentro il secondo
portiere.
FALCO 5 L’ex attaccante del Giugliano comincia baldanzoso ma ben presto scompare
dalla partita. Prova impalpabile.
ALFIERI 5,5 Non è preciso, ma quanto meno ci mette tanta buona volontà.
Che però da sola non può bastare.
MOSCELLI 4,5 L’ombra di se stesso. Nessun guizzo, nessuna invenzione, nessuna
conclusione pericolosa. Partita negativa, punto e basta.
RICCARDI e BASILE s. v. Troppo poco tempo in campo e quando la gara è
oramai andata.

Autore

God

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