«Troviamo sconcertante e inaccettabile la decisione di cessare le pubblicazioni dell’edizione cartacea e oscurare il sito internet de L’Ora della Calabria, assunta dal liquidatore Giuseppe Bilotta nel primo giorno di sciopero proclamato dai giornalisti, preoccupati dal grave stato di incertezza sul destino della testata e dei circa settanta lavoratori». Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, e il vicesegretario nazionale, Carlo Parisi, segretario del Sindacato giornalisti della Calabria, dichiarano di essere «al fianco dei giornalisti del quotidiano calabrese».
«L’azione di protesta – aggiungono – era stata assunta dall’assemblea per richiamare l’attenzione sul tentativo di spegnere una voce libera e sulla preoccupazione che si potessero profilare gravi conflitti d’interesse e turbative sull’indipendenza dell’informazione. La chiusura sembra un atto ritorsivo, un’inutile e dannosa prova di forza che indebolisce ulteriormente il circuito della stampa libera in Calabria. Il Sindacato dei giornalisti resta vicino ai colleghi e lancia un appello alle istituzioni perché sappiano, per una volta, assumere iniziative di garanzia volte a trovare soluzioni trasparenti per la ripresa delle pubblicazioni».
«Il Sindacato – dichiarano Siddi e Parisi – si attiverà con l’autorità giudiziaria affinché possa essere verificata l’opzione di un affidamento temporaneo di una gestione straordinaria del giornale, finalizzata all’individuazione di libere realtà imprenditoriali che possano rilevare la testata senza che, nel frattempo, sia disperso l’unico valore che sta sul tavolo: il bene informazione, immateriale quanto si vuole, ma capace di generare valore economico, oltre che culturale e civile, solo e quando sta in vita e mantiene aperto il filo del dialogo con i cittadini».
Segretario generale e vicesegretario della Fnsi ritengono, inoltre, che «la cessazione traumatica delle pubblicazioni, persino di quelle online, che hanno un costo infinitamente basso, e quindi ancor più l’oscuramento sono un danno oggettivo per l’impresa e per chi vi lavora». «Senza ravvedimento del liquidatore nominato dalla vecchia proprietà, per quanto sia amaro e come estrema ratio, chiederemo – chiosano Siddi e Parisi – l’intervento dell’autorità giudiziaria perché si riavvii l’attività editoriale».
In merito alla vicenda ha espresso il suo parere anche Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti; «La vicenda che interessa L’Ora della Calabria, dopo i passaggi inquietanti delle pressioni esercitate da editore e stampatore sul direttore Luciano Regolo perché evitasse di pubblicare una notizia che riguardava il figlio del senatore Gentile (passaggi che hanno giustamente innescato un “caso” nazionale e che hanno prodotto le dimissioni di Gentile da sottosegretario e l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Cosenza) rischia ora di diventare paradossale e grottesca». Lo scrive in una nota il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
«In risposta – continua – alla legittima e motivata decisione del Comitato di redazione e del Sindacato dei giornalisti di proclamare tre giorni di sciopero, il liquidatore della società editrice ha ieri annunciato via mail al direttore e ai redattori la cessazione delle pubblicazioni estesa anche al sito internet del giornale, prontamente fatto oscurare. Le motivazioni addotte sono oggettivamente fragili, tanto più ove si consideri quanto comunicato a direttore e redattori solo 24 ore prima allorchè il liquidatore aveva, sempre via mail, “tranquillizzato” tutti circa l’imminente pagamento delle spettanze arretrate. La sensazione, poi, che il liquidatore sia comunque in qualche modo affiancato da quello che ora si definisce “ex editore” della testata (non a caso intervenuto col direttore e con i redattori solo pochi giorni addietro per “raffreddare” la protesta che montava dopo una precedente comunicazione choc dello stesso liquidatore) rende ancora più opaca tutta la storia. Come ha giustamente sottolineato il direttore Luciano Regolo, con la decisione di ieri viene violentato il sacrosanto diritto dei giornalisti de L’Ora della Calabria di attivare tutte le iniziative sindacali previste dalla legge rispetto alle inadempienze della società editrice e di salvaguardare la propria autonomia professionale».
«Ci penserà il sindacato, come sempre, a dare, nelle sedi competenti, le adeguate e forti risposte – prosegue Soluri – all’inopinata e repentina decisione della società editrice. L’Ordine dei giornalisti della Calabria manifesta lo sconcerto per quanto accaduto: si tratta di un nuovo inquietante episodio che mette in discussione la libertà di stampa. C’è una visione arcaica e padronale che ancora alligna in certi settori dell’imprenditoria calabrese. Siamo vicini al direttore Regolo, alla redazione ed ai collaboratori tutti de L’Ora della Calabria e li invitiamo a continuare la loro battaglia di libertà, che è battaglia di tutti per affermare princìpi e valori non negoziabili che riusciranno ad imporsi rispetto a qualunque tentativo di intimidazione o di ritorsione».