BINDI – Beffato da Doninelli, ringrazia San Palo. Persa l’imbattibilità, vive una domenica di relativa tranquillità, con la solita presa d’acciaio sulle uscite alte e sui rari tiri beneventani. Poi l’istinto e quella manona destra che ferma Mengoni al 94′ VOTO 6,5
RIGIONE – Ogni tanto dimentica di essere Rigione e pensa di travestirsi da Beckenbauer in fase di rilancio. E arrivano le uniche due piccole sbavature di una partita praticamente perfetta in marcatura VOTO 6,75
VITIELLO – Se vi chiedono il suo ruolo, dimenticate la parola centrocampista. Rischia di diventare il più forte regista difensivo della Lega Pro. Non sbaglia un intervento, mettendo la museruola a Evacuo. Sa sempre quando uscire a testa alta, palla al piede, e quando spazzare in tribuna cercando di eliminare fisicamente qualche contestatore di Vacca VOTO 7
FERRARO – Con l’intelligenza di Vitiello e lo strapotere fisico di Rigione accanto, la sua prestazione si nota di meno. Chiude in prima battuta su Evacuo e supporta Sabatino quando Mancosu e Melara provano a tagliarlo fuori VOTO 6,5
MARCHI – Ha il compito di marcare il più sgusciante degli avversari, Negro. Lo limita senza soffrire troppo. Per superare la metà campo ci saranno altre occasioni VOTO 6,25
RUSSOTTO – Sta diventando uno dei migliori mediani della categoria. Un paio di chiusure da applausi in scivolata. L’unico a centrare la porta beneventana in due occasioni, l’unico a spargere fantasia e serpentine, ma sempre troppo lontano dalla porta VOTO 6,75
VACCA – Per un ragazzo di poco più di vent’anni giocare nel suo vecchio stadio ed essere subissato dai fischi per tutta la partita non è facile. Soprattutto se il tuo ruolo è fondamentale. La squadra col napoletano in campo gira molto meglio. Detta i tempi con personalità e classe. Gli manca il guizzo di qualità, l’ultimo passaggio che avrebbe nel bagaglio tecnico, ma si disimpegna da veterano VOTO 6,5
CASINI – Torna in campo dopo tanto tempo dal primo minuto giocando la solita partita di fatica, costringendo gli avversari a due ammonizioni e portando a casa la pagnotta senza far rimpiangere troppo Benedetti. Per la qualità dalla linea di centrocampo in poi, ripassare in un altro momento VOTO 6
SABATINO – Melara lo beffa due volte nei primi cinque minuti. Poi gli prende le misure, anticipandolo spesso e ripartendo con continuità. Peccato per il piede di legno e per la precisione con cui colpisce sempre nei cross il primo difensore in area VOTO 6
MADONIA – Due tiri in curva, un assist a Russotto, poco altro. Neanche un po’ di quella cattiveria con cui si batte il resto della squadra. Il miglior Madonia è ancora un lontano parente di quello visto in questi tre mesi. Chiedere almeno un po’ di grinta in più è una bestemmia? VOTO 5
GERMINALE – Un’altra partita tutta sacrificio del centravanti. Gomitate e botte con Padella, sponde e tante punizioni guadagnate. La porta del Benevento non la vede mai. Utilissimo sui calci d’angolo. Quelli degli avversari VOTO 6
MARTIGNAGO – 25 minuti di corsa e grinta. Leggerino ma vivo VOTO 6
ALL. BREVI – La pagella del mister rischia di diventare noiosa perché le partite in trasferta sono tutte molto simili nell’atteggiamento e nello svolgimento. Stavolta, però, il Catanzaro tiene il baricentro molto alto, senza rinchiudersi nella sua trequarti. E subisce meno del solito. Una mano gliela dà Brini che decide di aspettare il Catanzaro, pressando solo nella propria metà campo. Il tecnico dei campani cerca di stanare i giallorossi, ma ne viene fuori una partita bloccata col Catanzaro che soffre pochissimo. Rischia e azzecca Casini, fuori dalle scelte dell’allenatore da un po’ di tempo, che lo ripaga con una discreta prestazione. Obiettivo raggiunto anche stavolta, ma discutibile la scelta di effettuare un solo cambio. Di Chiara, Fioretti e Morosini erano carte da giocare anche per dare un po’ di respiro negli ultimi minuti. Ad una squadra che, comunque, dal punto di vista atletico sembra in ottima forma VOTO 6
Ivan Pugliese
