Nella primissima mattinata di ieri, la Polizia di Stato di Catanzaro, con l’ausilio di unità del Reparto Cinofili della Polizia di Stato di Vibo Valentia, ha dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misure cautelari, emesso dal Giudice per le Indagini preliminari, dott.ssa Giovanna Mastroianni, su richiesta del Pubblico Ministero dott. Carlo Villani, a carico di:
1. Vecceloque Pereloque Cosimo, cl. 1971;
2. Vecceroloque Peroloque Alessandro, cl. 1989;
3. Vecceroloque Peroloque Manuel, cl. 1987;
4. Vecceloque Pereloque Cosimo, cl. 1989;
5. Conca Ivan, cl. 1976
destinatari della misura della custodia cautelare in carcere;
6. Bevilacqua Massimo, cl. 1992
sottoposto alla misura degli arresti domiciliari;
7. Cazzato Lucrezia, cl. 1967
sottoposta alla misura dell’obbligo di presentazione alla p.g..
Le persone sottoposte a provvedimenti restrittivi, sono indagati, a vario titolo, del delitto di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver indotto o comunque essendosi avvalsi di minori degli anni 18, per commettere i reati contestati.
L’attività d’indagine, condotta per diversi mesi dal personale del Commissariato di Catanzaro Lido, in particolare nella zona di Via Stretto Antico, ha evidenziato come il traffico di sostanze stupefacenti sia il reato principale e la fonte primaria, se non esclusiva, di sostentamento dei nuclei familiari oggetto d’indagine, non occupati in alcuna attività lavorativa lecita. Il notevole volume di traffico posto in essere dai soggetti coinvolti e la consuetudine, da parte dei consumatori di stupefacenti, anche occasionali, non solo catanzaresi, poteva contare sull’area di via Stretto Antico, o della stazione ferroviaria, quale sicuro e costante punto di riferimento per l’approvvigionamento di sostanza stupefacente. Si è potuto riscontrare anche la disinvoltura con la quale i concorrenti portavano a compimento l’intensa attività di spaccio, anche avvalendosi di minori infraquattordicenni anche per la materiale cessione delle varie sostanze, nonché per presidiare costantemente l’area interessata al traffico illecito, perché utilizzati anche con finalità di “controllo del territorio” ove gli stessi, spesso muniti di bicicletta e quindi caratterizzati da un’estrema mobilità, avevano anche il compito di allertare immediatamente gli spacciatori, ovvero di allontanarsi repentinamente dall’area del controllo, portando con sé dosi di stupefacente.
Nel contempo, è emersa la trasversalità del mondo degli assuntori di sostanze stupefacenti, composto da gente di un’ampia fascia di età e di ogni ceto sociale.
Oltre all’agglomerato abitativo di via Stretto Antico e alla Stazione FF.SS. di Catanzaro Lido, lo spaccio avveniva anche presso alcuni esercizi pubblici notturni, presso cui alcuni dei soggetti concorrenti si recavano, muniti delle dosi di droga, costituendo una costante e disponibile fonte di approvvigionamento di stupefacente per gli assuntori, anche occasionali, nonché in casi di particolare rapporto fiduciario tra acquirente e cedente, ricorrendo alla vendita a domicilio.
Numerosi sono stati i controlli, eseguiti dalla p.g., su apparenti “clienti”, che hanno consentito di comprovare, senza dubbio alcuno, la natura dei traffici delittuosi, atteso che nel corso delle indagini sono state rinvenute, a seguito di perquisizioni personali sui consumatori, ben 57 dosi di stupefacente (prevalentemente eroina e cocaina), frutto di altrettante cessioni. E’ stato accertato, altresì, un reato di natura estorsiva – c.d. cavallo di ritorno – di seguito ad un’illecita attività di intermediazione posta in essere da esponenti del nucleo familiare attenzionato dalla p.g., finalizzata a consentire, previo pagamento di una somma di euro 400, la restituzione di un’auto rubata, al legittimo proprietario.
Al termine delle indagini, il P.M. ha emesso “Avviso di conclusione indagini” a carico di ulteriori 24 persone, anch’esse ree di aver detenuto, ai fini di spaccio, sostanze stupefacenti, a carico delle quali il G.I.P. non ha tuttavia ritenuto dover applicare misure cautelari, nonché a carico di ulteriori 33 persone per il delitto di favoreggiamento personale, ovviamente, tutte “clienti” delle persone arrestate.
Due minorenni facenti capo al medesimo sodalizio criminoso, inoltre, sono segnalati per il medesimo reato alla competente Procura della Repubblica.