Un’associazione a delinquere nel nord ovest della Lombardia impegnata nella corruzione e il falso in atto pubblico, nelle estorsioni ad imprenditori e rapine ad esercizi commerciali e persone, spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e altro. Una “banda” composta da calabresi e qualche straniero e definita dagli inquirenti come una vera e proprio filiale della ‘ndrangheta. Questo l’esito dell’operazione condotta stamani all’alba dai carabinieri di Varese e che ha portato a numerosi arresti in tutta Italia, in particolare nelle province di Varese, Como, Milano, Palermo e Chieti. Circa 50 le perquisizioni in atto operate da oltre 250 militari impegnati nel blitz. 35 le misure cautelari eseguite, di cui 23 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 7 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; 50 le perquisizioni nei confronti del gruppo criminale che avrebbe operato principalmente nella zona di Saronno e nella bassa comasca. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura della Repubblica, a conclusione dell’indagine “San Marco” avviata dalla carabinieri di Saronno nel gennaio del 2011. Le indagini avrebbero fatto emergere l’esistenza di una articolata associazione per delinquere, al cui vertice vi sarebbe una persona di origine calabrese e vicina alla criminalità organizzata, che avrebbe promosso e organizzato una complessa attività di false revisioni ad autovetture (circa duemila ogni anno) pretendendo dalle officine fino al 20% su ogni singola prestazione. Il gruppo criminale, definito violento e determinato, avrebbe imposto numerose estorsioni a ad imprenditori del saronnese e del comasco dai quali si sarebbe fatto consegnare del denaro e altre utilità attraverso gravi intimidazioni culminate, in alcuni casi, nell’esplosione di otto colpi d’arma da fuoco contro l’auto di una vittima o nel violento pestaggio di un’altra persona addirittura alla presenza dei figli minori della sua compagna.
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