1) BINDI – L’istinto in un paio di interventi. L’intelligenza e la velocità in un paio di uscite basse ad anticipare l’avversario lanciato a rete. Le mani d’acciaio in una serie di uscite alte in sicurezza. Migliore in campo VOTO 7
2) CATACCHINI – Alterna buone discese a cross sbilenchi, ottime uscite palla al piede a coperture rivedibili. Abbatte un avversario in area ma l’arbitro sorvola. Incredibilmente centra la porta con un tiro di sinistro, ma Pazzagli non ci sta. In crescita VOTO 6,25
3) SABATINO – Rispolverato per la moria di terzini ma ancora incrostato di polvere. Ogni tanto i ragazzini in maglia bianconera lo trattano come nel torello del mercoledì. Lui rincorre di professione, beccandola poco VOTO 5,25
4) VITIELLO – Si trova a suo agio da mezzodestro come un lottatore di sumo al Bolshoi. Prima di orientarsi sbaglia una quantità di passaggi consistente. Poi azzecca il passaggetto in verticale per Madonia che inventa il golazo. Gladiatore nella ripresa, riesce a centrare il portiere su una lettera speditagli da Russotto che andava solo imbucata VOTO 6
5) RIGIONE – Sembra aver patito un po’ la sosta, almeno in lucidità. Abbatte tutto quello che gli passa davanti, palla o gamba. Sufficiente ma si becca, inevitabile, l’ammonizione che gli costa il Perugia VOTO 6
6) FERRARO – Tappabuchi sul lato di Sabatino, patisce con Rigione la velocità degli avversari e la mancanza di punti di riferimento. I suoi lanci sono passaggi agli avversari, ma respinge un tiro di Colomba con un salvataggio da martire VOTO 6,25
7) VACCA – Regista nei primi minuti, ignorato al terzo passaggio sbagliato dai centrali difensivi che tornano allo schema lancio-lungo-e-poi-vediamo. In fase di non possesso dalle sue parti gli ascolani s’infilano come lame nel burro. Sale nella ripresa quando Brevi gli regala Vitiello come bodyguard. Anche una bella conclusione di poco a lato VOTO 5.5
8) BENEDETTI – Solito temperamento, solita corsa, spesso a vuoto. Ha il coraggio e la follia di un Don Chisciotte quando si lancia in una lunga cavalcata nelle praterie del “Del Duca”. Sbagliando naturalmente l’assist più facile per Fioretti VOTO 6.5
9) FIORETTI – L’ultimo gol su azione risale al Medioevo paganese. Due caramelle al portiere, tanto movimento, poco profitto. Due volte si smarca per battere a rete: su un assist di Germinale viene abbattuto, su quello di Benedetti il pallone non gli arriverà mai. Esce per Russotto VOTO 5
10) MADONIA – Per 37 minuti sembra implorare pietà e un’altra posizione in campo. Poi si ritrova un pallone accanto per caso, lo spedisce all’angolino con un tiro bello e beffardo e si regala un sorriso. Quindi spegne l’interruttore di nuovo e Brevi lo sostituisce al 60′. Partita da 4.5, gol da 8 VOTO 6,25
11) GERMINALE – L’ultimo gol su azione risale al Paleozoico beneventano. Eppure sembra sempre più utile del suo partner d’attacco. Con una spizzata geniale di testa libera Fioretti davanti al portiere, si batte come un leone, pressa su tutti, si becca la solita ammonizione e si divora un goal a due metri dal portiere. Sarebbe un attaccante… VOTO 5.5
13) MARCHI – Mezzora positiva. Dà equilibrio e respiro alla squadra facendo il pendolino sulla fascia destra VOTO 6,25
18) RUSSOTTO – Crea più lui in mezzora che il resto della squadra in tre partite. Ma spreca altrettanto. Regala a Vitiello un gol, ma il mediano giallorosso rifiuta il dono. Poi si perde per strada il pallone in diversi contropiede. Venti minuti frizzanti VOTO 6
14) CASINI – SENZA VOTO
MISTER BREVI – Venti giorni di sosta per tre novità: Russotto in panchina, il rombo a centrocampo e Madonia trequartista. Ad Ascoli sono sembrate tre bestemmie, due lo sono in assoluto. Il primo tempo è stato di fatto regalato ai bianconeri, nonostante il risultato finale. Vitiello mezzala destra è un sacrificio o forse un sacrilegio. Vacca dovrebbe iniziare tutte le azioni giallorosse, ma non ha ancora cattiveria e personalità o, forse, i movimenti della squadra non lo mettono in condizione di ricevere il pallone con i tempi giusti. Imbarazzanti alcuni momenti della gara, in cui l’Ascoli sembra il Valencia di Cuper. E il Catanzaro si chiude stretto dall’assedio dei temibili ragazzini marchigiani. Dopo un primo tempo non giocato, Brevi applica gli adeguati correttivi. Intanto un’iniezione di adrenalina alla squadra che torna in campo tosta e cattiva, con Ferraro che sprona i compagni a salire col baricentro. Poi l’ingresso di Marchi che restituisce senso ed equilibrio alla squadra, nonostante il povero Benedetti spedito all’ala. Infine, ancora meglio quando entra Russotto, alla cui qualità è davvero delittuoso rinunciare. Il rombo è rimandato. Sembra il sistema giusto per una rosa in cui ci sono 312 centrocampisti centrali e nessuna ala di ruolo (a parte Marchi che non però non salta l’uomo). Il problema è che per il rombo servirebbe un trequartista che non esiste. Madonia è un attaccante esterno, Russotto un attaccante e basta, riciclato da Brevi sulla fascia. Toccherà inventarsi qualcosa perché le ma(ra)doniate non vengono fuori tutti weekend e, senza Di Chiara, il Catanzaro è tornato ad avere una soluzione di gioco in meno VOTO 5,5
Ivan Pugliese