Una splendida coreografia a ricordare Massimo Capraro, non supportata adeguatamente da un altrettanto splendido Catanzaro. Che bel colpo d’occhio nell’ultima gara del 2013! Un Nicola Ceravolo d’altra categoria con gradinate gramite anche da coloro i quali hanno approfittato delle festività natalizie per rendere visita anche all’amore giallorosso che mai abbandoneranno. Traditi da un Catanzaro che fallisce l’occasione di accorciare le distanze con la vetta e da circostanze sfortunate.
Rigione sta alla Salernitana, come Ferraro sta all’Aquila. Nella prima circostanza un pareggio che suonò come beffa, nella seconda addirittura la prima sconfitta interna stagionale. In entrambe le occasioni ingenuità dei difensori di Brevi ma anche dei direttori di gara che hanno letto il match e hanno interpretano gli episodi a senso unico. La sconfitta interna potrà anche essere meritata, ma le decisioni del torinese Serra hanno oltremodo facilitato il compito degli ospiti. Le designazioni sembrano essere state fatte con la pinzetta tanto da preferire la guardalinee potentina che in apertura di campionato omaggiò il Viareggio del famigerato penalty in zona Cesarini. Cose che accadono, casualità figlie del fato avverso o di precise volontà? La realtà è questa. Ovviamente sarebbe errato prendersela unicamente con l’arbitro & C. anche se qualcuno ha storto il naso già sin dalle designazioni, ma qualcun altro ha storto il naso ancora di più, quando ha constatato che un certo Benedetti sarebbe stato assente.
E con quest’ultima considerazione, andiamo a parlare del centrocampo giallorosso che soprattutto nelle gare casalinghe non recita lo stesso copione visto e ammirato in trasferta. Quando le Aquile di Brevi devono costruire, soffrono maledettamente. Accade con una precisione da far rabbia. Qualche volta ha posto rimedio Benedetti o le scorribande dell’onnipresente Russotto, peraltro dislocato in certe posizioni del campo nell’intento si supplire a certe carenze dell’organico. Carenze che dovranno assolutamente essere risolte nel mercato di riparazione. Il centrocampo è povero di idee e questo è un refrain che dallo scorso campionato (si pose momentaneamente rimedio con Ronaldo Pompeu da Silva ora all’Empoli capolista della cadetteria) mina gravemente al raggiungimento degli obiettivi del Catanzaro. C’è bisogno di qualcuno che detti i tempi e che metta ordine nelle tante idee e potenzialità della squadra che al momento non sono ottimizzate. E’ necessario qualche innesto di qualità che dia voce agli schemi adottati da Brevi, altrimenti bisognerà “rivedere” anche questi ultimi a vantaggio di un centrocampo disegnato in maniera diversa, così come visto nelle gare di inizio torneo in cui il forte Russotto è stato forzatamente assente. Ora la parola passa alla Società e ad Armando Ortoli che dovranno adoperarsi per potenziare un gruppo che comunque ha dato prova di poter raggiungere risultati insperati ad inizio campionato.
Non è giusto dunque drammatizzare dopo il primo stop interno dei giallorossi che avranno modo e tempo per rifarsi e dire la propria, per una graduatoria che permette ancora il raggiungimento di traguardi importanti. Non è un campionato dal tasso tecnico stratosferico. Il blasone di molte delle contendenti non è proporzionale al gioco visto finora e il Catanzaro di Giuseppe Cosentino, potrà giustamente aspirare ad un ruolo da protagonista a patto che non si rivedano gare come quelle contro il Barletta o come quella persa contro l’Aquila (con evidenti errori/orrori di singoli atleti). La lucidità di analisi di Mister Brevi insieme all’amarezza di Giuseppe Cosentino a fine gara in conferenza stampa, sono aspetti positivi che fanno ben sperare in riferimento agli obiettivi stagionali…
Si chiude un anno che dopo il raggiungimento della salvezza (non dimentichiamolo) alla penultima di campionato, ha visto un Catanzaro che non ti aspetti chiudere il girone di andata e il 2013 al terzo posto solitario in classifica, con una marea di punti sciupati (almeno otto) per svariate motivazioni, purtroppo non sempre ascrivibili a propri demeriti e soprattutto tra le mura amiche. Con i giusti correttivi si potranno scrivere ancora pagine importanti. Chi scrive approfitta dell’occasione per porgere ai lettori i migliori auguri di Buon Natale e di un Felice 2014 che possa incorniciare e rendere realtà i sogni dell’immenso Popolo giallorosso.
Giuseppe Mangialavori