Ad alcune settimane dalla pubblicazione , riguardante un post pubblicato dall’utente facebook “Giustizia Sportiva” e riferito all’attività dell’avvocato Sabrina Rondinelli, legale del Catanzaro, riceviamo e pubblichiamo la lettera della professionista che chiarisce quanto avvenuto:
«La pagina Facebook di Giustizia Sportiva – spiega l’avvocato Rondinelli – è una pagina personale di uno studente universitario che si è ispirato al mio sito, riportando varie notizie riguardanti la giustizia sportiva, senza essere una testata giornalistica e senza avere pretese in questo senso. E’ una bacheca che dà spazio a tanti studenti universitari e praticanti avvocati con la passione dello sport e del diritto sportivo. Io personalmente non ho mai usato quel profilo per pubblicare mie dichiarazioni – come riportato in maniera errata da uscatanzaro.net – perché quando è stato necessario dare comunicazioni, l’ho fatto attraverso l’ufficio stampa del Catanzaro. Io non voglio difendere i ragazzi che scrivono sul profilo di Facebook, ma credo che l’attacco mediatico non sia fondato. Innanzitutto perché questi ragazzi, molti dei quali conosco, non collaborano con me o con il mio studio, ma sono per la maggior parte praticanti avvocati in altri studi legali di Roma con la passione del diritto sportivo. Questi ragazzi entrano in contatto abitualmente e si scambiano informazioni con tifosi e con i gestori di pagine fan del Catanzaro. Io stessa vengo contattata spesso da vari collaboratori di siti web e, attraverso Facebook, da molti tifosi. Nella pagina vengono abitualmente commentati tutti i casi di giustizia sportiva, e soprattutto i fatti giudiziari più eclatanti, e tra questi naturalmente è annoverata l’inchiesta Contrattopoli. Sul sito www.giustiziasportiva.com, invece, che io stessa ho ideato durante il processo di Calciopoli nel quale difendevo Luciano Moggi, non c’è alcun cenno all’inchiesta Contrattopoli, perché l’obiettivo non è quello di fare pubblicità al mio operato, ma quello di far superare indenne alla società le pretese economiche infondate degli ex tesserati della fallita Fc. Quanto a chi pensa che la gestione della vicenda Contrattopoli possa danneggiare in qualche modo i rapporti del Catanzaro con i vertici del Calcio, si tratta di critiche che non posso accettare, soprattutto in questo momento molto delicato per le indagini in corso. Chi parla male dell’inchiesta a mio parere vuole male al Catanzaro e al presidente Cosentino. Ricordo a tutti che è stata la società ad essere denunciata, il nostro atto è stato consequenziale di fronte ad una pretesa economica ingente ed ingiusta, che faceva ravvisare elementi di profilo penale. Per questo il presidente mi ha conferito il mandato ad agire. Ricordo anche che prima di depositare la denuncia che ha dato il via all’indagine, il Presidente ed io abbiamo avuto una serie di riunioni ed incontri a Roma con i vertici della FIGC e a Firenze con la dirigenza della Lega Pro, che hanno dato il loro assenso. Non solo, sono certa che la Lega Pro si costituirà parte civile nei processi. Nel corso dell’udienza arbitrale dello scorso anno fu lo stesso Ufficio legale della Lega Pro a chiedere per iscritto la sospensione del procedimento. Se non avessi depositato quella querela, probabilmente oggi Cosentino non sarebbe ancora il presidente del Catanzaro, tanto era il sentimento di sfiducia di fronte ad una palese ingiustizia. La mia impressione è che si sia sfruttato un errore terminologico da parte di uno studente universitario, per attaccare me e il Catanzaro. Io conosco bene il mio ruolo, so a chi e in che forma devo rivolgermi. Sarebbe bene che ciascuno stesse vicino alla società, senza alimentare polemiche infondate e che non giovano a nessuno”.
Avv. Sabrina Rondinelli