Così come non bisogna esaltarsi troppo nei momenti in cui i risultati sono a proprio favore, allo stesso modo non bisogna essere troppo critici nei primi inciampi di stagione. Il Catanzaro dimostra ancora una volta di soffrire di allergia durante le ore serali e colleziona il primo stop targato Perugia. Non è giusto, come detto pocanzi, estremizzare certe analisi, ma certamente sin dalla partita interna contro l’Ascoli, i giallorossi hanno palesato un’antipatica involuzione nel gioco e soprattutto nel carattere.
Troppi i lanci lunghi, un certo nervosismo nel costruire la manovra e a volte un senso implicito di appagamento che nella fase embrionale della stagione, oltre a non avere alcun fondamento, non fa bene a nessuno. Essere consapevoli della propria forza va bene, ma mai trasformare la consapevolezza in narcisismo, mai guardarsi troppo allo specchio. Il Catanzaro targato Brevi ha portato a casa eccellenti risultati in avvio stagione proprio perché motivato nel dimostrare. Lo stesso Marchi lo ha sottolineato in più di un’intervista. Ora occorre rimettersi in marcia con la stessa mentalità, umiltà e abnegazione che ha contraddistinto le prestazioni dei giallorossi, per non perdere ulteriore terreno in relazione ai team che aspirano al salto di categoria.
Quest’ultimo è l’unico obiettivo di un campionato che non conoscerà retrocessioni e sarebbe un vero e proprio peccato non capitalizzare i punti finora conquistati. Il redivivo Lecce ha vinto ad Ascoli mostrando una minacciosa manita e lo stesso Perugia si è portato ad una sola lunghezza dalle Aquile. Il Catanzaro a Perugia si è esibito in una gara double face con un secondo tempo che ha legittimato il successo degli Umbri. Tardiva la consapevolezza di poter fare di più, giunta peraltro a seguito del penalty procurato e poi realizzato da Fioretti. Non crediamo si debba ancora decidere cosa fare da grandi e siamo certi che contro il Pontedera capolista i nostri eroi ricominceranno a scrivere pagine importanti di questo cammino.
Il buon Brevi (giustamente) nel prologo del match ha dichiarato di non voler apporre il proprio autografo per un pareggio. Bene, ma purtroppo i propri uomini con un atteggiamento inspiegabilmente rinunciatario hanno tradito le sue intenzioni. Troppe le insufficienze, troppi i cali di tensione e le prestazioni non all’altezza di solisti che si erano contraddistinti nelle precedenti uscite. Con la giusta calma bisognerà riconquistare la fiducia in se stessi e gettare gli specchi nella differenziata.
Quanto sopra dicasi per tutte le componenti che sostengono la squadra: tifoseria, stampa e società stessa in primis. Conquistare un posto per i playoff è un obiettivo percorribile da Bindi & C. ma bisognerà farlo soprattutto conquistando il più possibile nel girone di andata, perché nel girone di ritorno, quando a contare saranno solo gli scontri diretti, si potrebbero scrivere pagine diverse…
Il centrocampo ha dimostrato ancora una volta sofferenze non palesate nelle precedenti occasioni con la sola eccezione di Benedetti che ha cercato di dare senso alla manovra. Ma ciò che ha dato più fastidio è stato l’atteggiamento fin troppo rinunciatario in avvio di ripresa e quando il risultato della gara era ancora fissato sullo zero a zero.
Più di duecento le unità presenti sugli spalti a sostegno della squadra di Giuseppe Cosentino e se si considera che la gara è stata disputata nelle ore serali di domenica, è stato un vero e proprio record.
La prossima gara vedrà a Catanzaro quale ospite la vera e propria sorpresa del campionato, quel Pontedera che fino a poco tempo addietro sembrava una macchina perfetta. Un squadra dotata di ottimi cecchini dalla distanza che forse insieme alla difesa, rappresentano il vero e proprio valore aggiunto dei toscani. Attenzione dunque, anche perché c’è da sfruttare al meglio il fattore campo e ricominciare a dettare legge al Nicola Ceravolo.
Riprendiamo insieme il treno dell’entusiasmo già partito dalla Massimo Capraro con una destinazione che nessuno osa nominare ma tutti vogliono fortemente. Avanti Catanzaro.
Giuseppe Mangialavori