L’assenza di risposte da parte di Scopelliti, Abramo e Tallini sulla questione stadio è la conferma di quanto poco abbiano da dire non solo sugli aspetti di politica regionale che hanno offeso nuovamente la città capoluogo di regione, ma anche su questioni amministrative e rischi erariali per il Comune di Catanzaro.
Insomma, per capirci, qui il pericolo è che lo stadio Ceravolo possa essere rinnovato e fruibile fra tre campionati calcistici , forse, e che per le casse dell’Ente ci possa essere un consistente danno erariale.
Infatti, sono 5 le società che hanno partecipato alla gara pubblica ed attendono l’apertura delle buste, che, però, ora non possono essere aperte ed aggiudicate per assenza di copertura economica, il termine ultimo per questa operazione è indicato in di 180 giorni a decorrere da primi di giugno. Alla scadenza di questo termine massimo per l’apertura se il finanziamento non arriverà, cosa probabile secondo la stima degli Uffici comunali che prevedono l’arrivo del decreto qualora non fosse solo una presa in giro elettorale intorno e non prima di aprile 2014, si potrebbe arrivare ad una fase di contenziosi difficile da dirimere per l’Amministrazione.
Ci spieghiamo meglio, e stiamo paralando nell’interesse della città, non solo le ditte partecipanti potrebbero in qualche modo chiedere conto all’Ente per questi ritardi ma anche altre imprese di tutto il territorio nazionale, che prima hanno deciso di non partecipare al bando pubblico per scelte soggettive, ora ad un anno di distanza potrebbero volere entrare nella selezione pubblica costringendo il Comune ad avviare una nuova procedura di gara e a piombare in un nuovo empasse.
Vorremmo nello specifico che gli Uffici legali dell’Ente, nel solo interesse della città e della principale società calcistica della regione, valutassero questa ipotesi per fugare ove possibile dubbi che in questo momento molti cittadini ed addetti ai lavori hanno sul punto.
