L’annosa querelle sull’impiantistica sportiva nella città di Catanzaro è tornata in auge proprio mentre la squadra di mister Brevi effettuava i test pre ritiro sul prato spelacchiato di un “Ceravolo” in attesa dei lavori (e dei 5 milioni, ndr) che restituiscano dignità ad un impianto in perenne stato emergenziale. Eppure, tra i tanti comunicati di viva soddisfazione per la proficua collaborazione con le istituzioni, sembra aprirsi uno spiraglio di luce. È di ieri, infatti, la notizia che Provincia e Uesse hanno definito l’accordo per la concessione pluriennale del campo sportivo Mirko Gullì del PoliGiovino, che fa il paio con i lavori che interesseranno il “campo B” del “Ceravolo”.
In un colpo solo la società del presidente Cosentino, che nei giorni scorsi aveva esternato alla nostra testata la totale delusione verso la classe politica e imprenditoriale della città, potrebbe ritrovarsi con ben due strutture da destinare alla prima squadra e al settore giovanile. In attesa di conoscere i dettagli dell’intesa con la Provincia (concessione in esclusiva al Catanzaro? Per quanti anni?) e la data d’inizio lavori al Ceravolo, abbiamo deciso di visitare il campo che dovrebbe ospitare i giallorossi durante gli allenamenti settimanali.
Le foto raccontano l’abbandono e il degrado di una struttura che richiede lavori urgenti nonostante, appena un mese fa, la Provincia di Catanzaro abbia ottenuto un finanziamento dalla Regione Calabria (decreto n° 5365 del 5 aprile 2013) per dotare il Poligiovino di un impianto fotovoltaico che provveda all’autonomia energetica dell’intero centro sportivo. Continueremo a seguire la vicenda nella convinzione che fin quando qualcuno non si assumerà la responsabilità in capo ai tempi di realizzazione di questi lavori, tutto rimarrà confinato nell’ambito delle promesse.
Red