C’è anche l’ex consigliere comunale di centrodestra Giuseppe Sergi tra gli indagati nell’inchiesta “Breakfast” nell’ambito della quale stamattina sono in corso 25 perquisizioni domiciliari e accessi in 6 banche, 3 società che avevano avuto rapporti con lo studio Mgim. Proprio in via Durini, nel tentativo di fare luce sugli investimenti della cosca De Stefano, si sono presentati gli uomini della Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria guidati dal colonnello Gianfranco Ardizzone.
Il provvedimento di perquisizione, composto da 15 pagine e firmato dal procuratore di Reggio Cafiero De Raho e dal sostituto Giuseppe Lombardo, ha interessato tre importanti società reggine. Sono in corso le perquisizioni nelle sedi delle aziende dei fratelli Mucciola, di Pietro Cozzupoli e Michelangelo Tibaldi. Tutte società che, negli anni scorsi, hanno avuto rapporti con lo studio Mgim guidato dall’ex tesoriere dei Nar Lino Guaglianone.
Il blitz è scattato a Reggio, Milano e Genova. Le ipotesi di reato formulate dal pm Lombardo sono quelle di associazione mafiosa e associazione segreta (la legge Anselmi) di cui farebbero parte personaggi legati alla massoneria e alla destra eversiva.
Tra i soggetti perquisiti c’è anche il fantomatico avvocato Bruno Mafrici che era stato interrogato il 3 aprile 2012 dai magistrati reggini. Stando a quanto trapela dagli ambienti investigativi, oltre all’ex consigliere comunale Giuseppe Sergi, gli indagati e destinatari della perquisizione sono Romolo Girardelli, Lino Guaglianone, il suo socio Giorgio Laurendi, Bruno Mafrici, Michelangelo Tibaldi, l’investigatore privato genovese Angelo Viola (che aveva redatto il dossier contro l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni su incarico di Belsito) e il dipendente di una banca, Ivan Petroziello.
Non sono ancora iscritti nel registro degli indagati, invece, gli imprenditori Mucciola e Cozzupoli la cui posizione dipende, adesso, dall’esito della perquisizione.
Fonte: Corrieredellacalabria.it – Lucio Musolino