Dovranno spiegare la loro posizione sulle spese ed i rimborsi effettuati e dovranno dunque argomentare faldoni interi di materiale a cavallo tra lecito e illecito. Dovranno rispondere di reati che vanno dal “peculato” al “concorso in peculato“, dal “falso” alla “truffa“.Sono 13 i consiglieri regionali coinvolti (sei di centrosinistra e sette di centrodestra, tutti capigruppo o ex capigruppo) coinvolti nell’indagine avviata dalla Procura di Reggio Calabria per i rimborsi illeciti alla Regione Calabria dal 2010 al 2012.
Nell’edizione di stamane, Il Quotidiano della Calabria ha reso noti i loro nomi. Si tratta di Luigi Fedele (attualmente nella giunta regionale in quota Pdl); Alfonso Dattolo (ora assessore regionale dell’Udc e in precedenza capogruppo del partito); Pino Gentile (ora assessore regionale del Pdl); Alberto Sarra (attualmente con la carica di sottosegretario del Pdl).
A loro si aggiungono i consiglieri regionali Agazio Loiero (Autonomia e diritti), Giulio Serra (Insieme per la Calabria), Giuseppe Bova (Misto), Giampaolo Chiappetta (Pdl), Giovanni Bilardi (ora senatore in quota Scopelliti), Sandro Principe, Nino De Gaetano e Vincenzo Ciconte (tutti e tre del Pd) e Emilio De Masi (ex capogruppo dell’Idv).
Sotto la lente degli inquirenti, poi, ci sono anche i soldi spariti dai bilanci dei gruppi consiliari, ancora non stimati precisamente, ma che presumibilmente potrebbero arrivare, nella peggiore delle ipotesi, al milione di euro.
I 13 consiglieri indagati potrebbero essere solo la punta di un iceberg, considerata la mole di materiale sequestrato dalla Guardia di finanza.
Durante le indagini, gli specialisti della Guardia di Finanza hanno trovato di tutto, dal biglietto per assistere a uno spettacolo di “lap dance” al biglietto del “Gratta e Vinci”, dai “santini” da mille e 200 euro, ai viaggi ingiustificati all’estero e in Italia. Trasferte singole, di coppia e persino di gruppo, visto che un rappresentante del parlamento calabrese aveva affittato un pullman a Chianciano. Prezzo rimborsato 3.700 euro tondi.
In totale l’indagine riguarda spese per diversi milioni di euro. Nei mesi scorsi erano stati sequestrati, dai finanzieri reggini, tutti i bilanci relativi agli anni 2010, 2011 e 2012 riguardanti migliaia di fatture, scontrini, report più o meno chiari.
Fabrizio Scarfone