La Lega calcio e la curatela fallimentare dell’Fc Catanzaro, società calcistica dichiarata fallita nel febbraio del 2011, si costituiranno parte civile nel processo a carico delle quattro persone coinvolte nell’inchiesta della Procura del capoluogo calabrese seguita alla chiusura del sodalizio, e rinviate a giudizio a vario titolo per bancarotta fraudolenta e omesso versamento dell’Iva. La volontà di costituirsi è stata preannunciata oggi, giorno fissato per l’avvio del processo, che però è slittato al 2 dicembre in previsione della prossima variazione della terna giudicante che compone il tribunale collegiale. Gli imputati sono stati rinviati a giudizio il 15 marzo scorso dal giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo, che ha accolto la richiesta ribadita in aula dal pubblico ministero Carlo Villani.
Si tratta di Antonio Aiello e Pasquale Bove, amministratori unici che si sono susseguiti alla guida della società calcistica, e poi Filippo Catalano, procuratore speciale della società, e Giuseppe Alfonso Santaguida, amministratore. Bancarotta fraudolenta l’ipotesi d’accusa contestata ai primi tre, mentre l’omesso versamento dell’Iva è contestato al quarto. Aiello e Catalano, secondo gli inquirenti, hanno stipulato nel maggio 2010 nuovi contratti con allenatore e giocatori che la società non avrebbe potuto e dovuto permettersi, tanto che ne avrebbero poi causato il dissesto finanziario che portò al fallimento.
Bove, sempre stando alle contestazioni mossegli, avrebbe invece distratto 90mila euro dalle casse della società ed avrebbe falsificato le scritture contabili per ottenere l’iscrizione al campionato di calcio 2009/2010. Santaguida, infine, avrebbe omesso di versare l’Iva per oltre 80mila euro. (AGI)