La Striscia

Una salvezza che vale oro colato

Avellino e Catanzaro raggiungono i propri obiettivi. Sconfitta di misura e indolore per i giallorossi

Commentare la partita di oggi dal punto di vista tecnico è materialmente impossibile. Troppo alta la posta in palio e troppo interesse per i risultati che arrivavano dagli altri campi e in particolare dal “Curi”. I novanta minuti sono pertanto impossibili da spiegare e nonostante le occasioni da una parte e dall’altra lo 0 a 0 sembrava il risultato più logico. Quando il Perugia ha chiuso la pratica Prato, gli irpini hanno accelerato e il Catanzaro ha rallentato ormai certo che il suo obiettivo era stato raggiunto. La squadra di Rastelli ha creato qualche occasione giocando da Avellino (lunghi lanci nel cuore dell’area di rigore) e su un’azione viziata da un presunto fuorigioco ha segnato con Zigoni il goal promozione.

Gli avellinesi presenti erano circa 800 distribuiti fra la curva “Mammì” e  tribuna est, hanno incoraggiato e festeggiato la promozione davanti a un “Ceravolo” che forniva un buon colpo d’occhio e davanti una curva che ha cantato e incoraggiato la propria squadra per raggiungere l’obiettivo. Due tifoserie che hanno dato sicuramente un bello spettacolo dimostrando di meritare entrambe per mentalità e passione categorie superiori. Questa volta la festa maggiore è toccata ai tifosi biancoverdi, ma quelli di sponda giallorossa non possono essere delusi e non sono stati da meno. Hanno cantato novanta minuti e benché l’appetito superiore degli avellinesi non abbiamo rivisto quello scenario, con protagonisti i tifosi avellinesi, a soli 70 Km circa da Catanzaro.

La salvezza raggiunta con un turno d’anticipo, per come si era messo il campionato del Catanzaro è un gran risultato. Non dimentichiamo che di solito le squadre che hanno la peggiore difesa spesso retrocedono. A salvezza acquisita adesso possiamo dirlo che la paura è stata tanta; basti pensare che il Catanzaro nei suoi ultimi anni di Prima Divisione (una volta C1) in questa categoria c’era stato al massimo un anno; o promossi o retrocessi (vedi CAF dopo spareggio di Lecce). Preziosissimo il goal di Fioretti in quel di Sorrento e se qualcuno ha storto il naso per la non brillante prestazione allo stadio “Italia” rivolgetevi a Rastelli che sa benissimo che il suo Avellino in questo torneo non ha di certo espresso un gran gioco.

I campionati si vincono con la concretezza e il secondo tempo dell’Avellino dovrà rimanerci  impresso; palla avanti, sponda per le fasce e cross per gli attaccanti il tutto condito da una difesa rocciosa. Nessuna strategia particolare perché il calcio è una cosa semplice. Cosentino a fine partita si è detto deluso della prestazione della squadra. Noi tifosi catanzaresi abbiamo ormai capito come la pensa il nostro Presidente. Le sue idee rispecchiano le nostre che sono quelle di vedere un Catanzaro sempre vincente e mai arrendevole. Non sempre però tutto procede per come si vorrebbe e allora prendiamo questa salvezza come oro colato e come un buon insegnamento per la prossima stagione.

Non è certo la partita di oggi quella adatta per ricercare gli errori di questo torneo perché basta andare a ritroso, dalla sfida della Carrarese in poi e tanti sono stati i punti omaggiati agli avversari. E allora per questo la salvezza raggiunta, dopo gli enormi sacrifici della società (rinforzi della campagna di gennaio) e di quelli dei tifosi che hanno seguito il Catanzaro in ogni stadio e “stadietto” sparso per la penisola vale tantissimo. E’ una salvezza che noi tifosi meritavamo e che ripaga i grandi sacrifici sostenuti dalla società. Questa volta siamo noi a ricordare cosa era il Catanzaro durante gli “spartani”.  E in quel torneo guarda caso c’era anche l’Avellino che era ripartito dai dilettanti e che oggi si ritrova in cadetteria nel giro di pochi anni dopo essersi assestato in Prima Divisione.   

Domenica si affronterà il Gubbio in trasferta e sarà una partita inutile, noi aggiungiamo fortunatamente, perché la condizione fisica è davvero scadente. Un grazie va a mister D’Adderio. Non sapremo se sarà confermato, ma il fatto di aver ripreso soprattutto dal punto di vista mentale alcuni calciatori abbandonati dall’ex trainer e il fatto di aver impostato l’importante sfida di Sorrento con un assetto coperto è un merito che bisogna riconoscergli. Una nota di colore è giusta segnalarvela.

Questo weekend è stata nostra ospite, insieme al marito,  Claudia Penoni. L’attrice, che a Zelig interpretava “Kripstack” con Leonardo Manera (Petrecte) e che nel fortunatissimo film “Cado dalle nubi” di Checco Zalone era la moglie del leghista, è diventata tifosa del Catanzaro grazie alla passione del suo compagno Roberto. Era con noi ad Ascoli quando volammo in B, è lettrice appassionata del nostro portale e ogni tanto ci regala qualche chicca, oggi era in tribuna con noi per sostenere le aquile. Abbiamo perso, ma comunque ci siamo salvati. Diciamo allora che la sua presenza oltre che renderci felici ci ha anche portato fortuna.

Infine, ci piace ricordare in quest’ultima striscia interna che riguarda una partita di campionato due figure che per sempre saranno legate al Catanzaro; Guglielmo Papaleo, cui oggi ricorreva il decennale della sua morte e il giornalista Orlando Rotondaro scomparso ieri. Questa salvezza è dedicata anche a loro.

Forza Catanzaro e ora date uno stadio ai tifosi e al Presidente Cosentino.

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

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