Credevamo, in merito al progetto “Safe City”, di averle viste tutte. Credevamo che il Sindaco e il centrodestra avessero dato il meglio di loro stessi, nella difesa a spada tratta di un progetto folle e dispendiosissimo. Follemente dispendiosissimo,23 milioni di euro circa, sulla cui destinazione e sul cui impiego in merito abbiamo più volte espresso contrarietà e riserve, ritenendo molto più utili diverse destinazioni. Ma ci eravamo sbagliati, qualcosa da scoprire, ancora, c’era. Uno dei cavalli di battaglia di Abramo e del centrodestra è stato, dall’inizio, l’ascrivere Safe City, come ratio e soprattutto come risorse, ai Progetti PON Sicurezza. Safe City sarebbe stato interamente finanziato dai fondi del PON sicurezza, che altrimenti Catanzaro avrebbe irrimediabilmente perso, secondo la tesi di Abramo.
Così nelle Linee programmatiche di inizio mandato del Sindaco; così nei numerosi interventi di esponenti di centrodestra, in sedi mediatiche ed istituzionali. Peraltro, il Comune con determina 726 del 13 marzo, revocava un bando per la fornitura di tecnologia attraverso l’utilizzo di Consip per la realizzazione di un sistema di video- sorveglianza nei quartieri di Aranceto e nel Centro storico di Santa Maria, il tutto nell’ambito di un PON sicurezza già finanziato per 100.000 euro.
Ed è sempre in tema di PON sicurezza e Safe City, che arriva una nuova sorpresa. Il 29 aprile il Prefetto di Catanzaro, S. E. Antonio Reppucci, dichiara ad un quotidiano locale di non avere, relativamente a Safe City, alcuna competenza, facendo osservare che “si tratta di un progetto che non riguarda il PON Sicurezza, che è un programma che vede la figura e il ruolo dei prefetti come centrali”.
Sbalorditi chiediamo, a questo punto, se a sbagliare sia il Sindaco, o il Prefetto. Tertium non datur. Chiediamo al Sindaco di chiarire immediatamente questo ulteriore punto critico, che è solo uno dei lati oscuri di un percorso accidentato e folle, che questa Amministrazione si ostina a voler percorrere.
Ancora perplessità sul Progetto Safe City
Nota congiunta dei consiglieri Giglio (Sel) e Capellupo (PD). Se il Prefetto dichiara di non avere alcuna competenza facendo osservare che “si tratta di un progetto che non riguarda il PON Sicurezza