Ad una settimana dalla riunione tra rappresentanze studentesche, cittadine e vertici aziendali dell’A.M.C i rappresentanti della Consulta Studenti – Filippo Savica, Damiano Carchedi, Roberto Sgrò ed Antonio Ferraro – tutti afferenti l’area giuridica, si sono riuniti in seguito alla convocazione urgente voluta dallo stesso Savica (coordinatore della Consulta) in merito alla richiesta avanzata dalla dirigenza A.M.C nel presentare un documento corredato di proposte, necessario per l’avvio della trattativa, che, ha come obiettivo il raggiungimento della rivisitazione delle nuove tariffe aziendali che gravano sugli studenti.
“Come rappresentanti degli studenti – si legge in una nota – in virtù del dovere istituzionale democratico ed elettivo ricoperto – non intendiamo assolutamente abbassare la guardia circa il disprezzo del diritto alla mobilità che spetta agli studenti, bensi pretendiamo , con urgenza, una risposta , non solo dai vertici aziendali dell’A.m.c, ma soprattutto dal primo cittadino di Catanzaro, Sergio Abramo.
Pretendiamo rispetto , e non un’altra riunione farsa come quella a cui già abbiamo assistito increduli giovedi 11 aprile. Le nostre richieste sono chiaramente frutto del buon senso : istituzioni di punti vendita presso tutte le aree del Campus e non come sta avendo tutt’ora; revisione del costo del biglietto acquistato a bordo che non può in alcun modo essere tramutato in sanzione ; riduzione del costo dell’abbonamento per gli studenti universitari; ripristino dei carnet o introduzione abbonamenti settimanali per gli studenti ; rivalutazione del costo del biglietto nelle tratte Caraffa – Campus a/r e Stazione F.S Catanzaro – Campus a/r.
Si continua a volere una città universitaria basata però sugli interessi di parte di alcuni “illustri” cittadini e non sui diritti di “tutti” gli studenti. Siamo stanchi che la nostra Università venga considerata una sorta di salvadanaio da cui attingere per soddisfare i bisogni delle istituzioni pubbliche – o privati cittadini – che intendono ripianare i propri debiti spremendo chi ha deciso di investire – con coraggio – per la propria formazione nella città di Catanzaro. L’università, per incapacità della città di Catanzaro nell’accogliere gli studenti, rischia – sin dal prossimo anno accademico – una drastica diminuzione degli iscritti. Noi non possiamo permetterlo”.