Riteniamo che dopo tanti anni, e impegnate tante somme evidentemente spese inutilmente, oggi finalmente e grazie al mantenuto impegno del Presidente della Giunta Regionale On.le Giuseppe Scopelliti, la città di Catanzaro, proprietaria dello Stadio Ceravolo, potrà adoperarsi per vedere realizzate gran parte di quelle opere che potranno rimettere in sesto l’intero complesso sportivo.
Nella delicata fase che vede impegnati gli Uffici dell’Amministrazione Comunale e l’Ingegnere Antonino Romeo, quale esperto di impiantistica sportiva individuato dal Presidente dell’U.S. Catanzaro Cosentino, nella redazione del progetto preliminare quale base indispensabile per l’esperimento dell’appalto integrato dell’importo di € 5.000.000,00, è opportuno sottolineare come il progetto stesso, appunto preliminare, debba costituire una base di partenza capace da accogliere tutte quelle proposte migliorative tali da elevarne qualità e prestazioni.
Questo concetto è alla base della procedura di gara definita appunto appalto integrato che consente evidentemente, la valutazione del progetto dal punto di visto qualitativo e non solo dei costi.
Anche per questo riteniamo che l’assioma che propone l’Ing. Antonino Romeo circa l’obbligatorietà di realizzare un manto erboso artificiale, piuttosto che naturale, non può essere condiviso. Il campo di gioco dello Stadio Ceravolo è stato da sempre considerato uno dei migliori manti erbosi dell’intera Italia calcistica e seppur oggi presenta qualche discrasia, non significa che lo stesso sottoposto a specifici interventi di risanamento non possa tornare come prima.
Inoltre il campo sintetico, che evidentemente si addice di più a climi rigidi e particolarmente infelici, poco si sposa con le condizioni atmosferiche indigene che indubbiamente sono più favorevoli al mantenimento del manto naturale e che sicuramente, rispetto all’adozione dell’erba artificiale, vede la Lega Calcio favorevole alla soluzione naturale.
Pertanto è opportuno ribadire che, come giustamente sottolinea l’Ing. Antonino Romeo, il progetto della palazzina alle spalle del Settore Distinti rappresenta una traccia da cui le imprese partecipanti alla gara dovranno partire per la redazione del progetto definitivo che proprio per la peculiarità della tipologia del Bando dovrà essere sottoposto alla valutazione qualitativa di una commissione appositamente costituita. Con la stessa determinazione occorre però precisare, a differenza di quanto sostiene lo stesso Ing. Romeo che la soluzione del campo in erba sintetica non può e non deve costituire un assioma secondo il quale tutto si può modificare tranne il campo di gioco.
Siamo convinti, nel rispetto di ognuno degli attori impegnati nel restauro di questa importante infrastruttura che la soluzione relativa alla ristrutturazione del manto erboso naturale possa rappresentare la soluzione migliore per la funzionalità e la garanzia di stabilità per coloro i quali calcheranno il campo di gioco con la riflessione non ultima che la parte proprietaria non può essere estromessa dalle decisioni che dovranno essere assunte.
La nota è stata condivisa da Elio Mauro, esponente dell’UDC locale.