Lunedì mattina Giovanna Chirri, vaticanista dell’Ansa, traducendo in tempo reale dal latino il discorso di Benedetto XVI nel corso di un Concistoro mediaticamente poco interessante, ha lanciato il flash delle dimissioni del Papa, ripreso dalle testate di tutto il mondo. Ieri sera, proprio alla fine di Real Madrid-Manchester United, Fabio Caressa, voce di punta di Sky Sport, ha dato in diretta la notizia della scomparsa di Carmelo Imbriani, ex calciatore di Napoli e Catanzaro, in questa stagione allenatore del Benevento prima che un male vile e incurabile lo costringesse a lottare per la vita. Questa seconda notizia, lanciata dal sito della Lega Calcio, è stata poi smentita dal fratello di Imbriani. L’ex ala giallorossa combatte ancora, con al fianco i tifosi di mezza Italia che hanno solidarizzato in queste settimane.
È una dimostrazione di quanto sia diventato difficile il mestiere del giornalista al tempo della rete, dei social network, dei canali informativi all news con redazioni aperte ormai 24 ore al giorno, con la velocità come stella polare, il rischio dell’errore costantemente dietro l’angolo e la possibilità di approfondimento sempre più difficile. Le testate tradizionali attraversano ormai una crisi che sembra irreversibile. In particolare la carta stampata ha dovuto negli ultimi anni ripensarsi più volte, cercando nuove fonti di sostentamento e nuove idee, quasi sempre più vicine al marketing puro che alla maggiore o migliore offerta informativa. Anche i giornali on line spuntano ormai come funghi, salvo chiudere in molti casi alla fine di una stagione.
In questo panorama così vario e frastagliato UsCatanzaro.net ha raggiunto un traguardo importante: festeggia in questi giorni i 10 anni di attività della redazione giornalistica. Erano i primi giorni di febbraio del 2003 quando l’idea di offrire un luogo di ritrovo a tutti i tifosi giallorossi sparsi per il mondo si trasformò in un prodotto professionale con tanto di matricola registrata al tribunale di Roma. Se a Catanzaro regnano spesso improvvisazione e stagionalità in tutti i settori, Puntonet è stato capace non solo di sopravvivere, ma di andare avanti, di migliorare, di offrire nuovi servizi, nuovi spunti di riflessione, nuove idee. E mentre anche il Catanzaro Calcio scompariva due volte dal panorama calcistico nazionale, UsCatanzaro.net continuava per la sua strada. Proseguiva il racconto della maglia giallorossa e di una città da sempre legata come da un cordone ombelicale alla squadra di calcio. Anche quando questa squadra ha smesso di esistere, anche quando in campo c’era un ologramma indegno della storia e della tradizione del Catanzaro.
Dopo anni di gestioni societarie scellerate, animati da racconti, denunce e battaglie, UsCatanzaro.net continua a camminare al fianco del nuovo Catanzaro di Cosentino, come ha sempre fatto. Con indipendenza, passione e professionalità. Tanti giornalisti sono nati tra le pagine di questo portale, diventando professionisti in questo campo o in altri settori della comunicazione. La redazione si è arrichita con gli anni di innesti sempre nuovi che hanno portato freschezza e idee, avvalendosi anche dei consigli e dei contributi di giornalisti di grandi testate nazionali. Ne cito uno, Francesco Ceniti, il nostro direttore che ci sopporta e supporta quotidianamente.
UsCatanzaro.net non esisterebbe naturalmente senza la sua community che ci stimola con idee, riflessioni, critiche, a volte anche dure, che ci bacchetta quando sbagliamo. È giusto che sia così, è la nostra linfa vitale. Ed è per questo che negli ultimi tempi, accanto ai tradizionali mezzi di interazione come lo storico Forum, ci siamo aperti ai social network, raggiungendo in poco tempo più di 3.350 amici sulla nostra pagina Facebook e quasi 1600 followers su Twitter, oltre ad avere ottenuto quasi 260.000 visualizzazioni dei video sul nostro canale YouTube. L’offerta di nuovi servizi anche sui social network è andata a braccetto con la costante crescita dei numeri del portale che ha ottenuto un incremento nelle visite, rispetto al 2011, superiore al 50%, raggiungendo gli oltre 40 milioni di pagine visitate nel 2012, con più di un milione e mezzo di visitatori unici.
Oggi raccontare questo Catanzaro è sicuramente più facile rispetto al 2003. Maggiori mezzi, maggiori capacità, migliori risultati della squadra. Quello che non è cambiata mai è la passione, la voglia di esserci per raccontare. Non abbiamo mai amato le conferenze stampa. Raccontare una squadra di calcio, per noi, vuol dire essere sempre presenti agli allenamenti, ma soprattutto vedere tutte le partite, in casa e in trasferta, magari con più di un inviato per offrire diversi punti di vista. Quasi sempre, lontano dal “Ceravolo”, la solitudine in tribuna stampa degli inviati di UsCatanzaro.net è imbarazzante. Eppure poi, nel corso della settimana, leggiamo fiumi di inchiostro e di bytes che raccontano una partita mai vista.
Esserci per raccontare è da sempre il nostro stile. La verità sempre, senza mezze misure, anche quando è scomoda, anche quando sarebbe meglio raccontarsi una frottola. Questo è l’unico modo che conosciamo per fare informazione. Questo è l’unico modo che conosciamo per avvicinare lettori e tifosi, tentando di portarli con noi in qualsiasi stadio una maglia giallorossa scenda in campo. Questo è l’unico modo che conosciamo per aggiungere ogni giorno, con fatica, un mattoncino di credibilità a questa casa dei giallorossi chiamata UsCatanzaro.net.
Ivan Pugliese