Avanza, inarrestabile, la protesta degli studenti. e assume ancora di più un volto drastico. Tutti gli istituti superiori del comprensorio catanzarese si sono dichiarati da lunedì scorso in autogestione. Un modo efficace per far sentire la propria voce, le proprie ragioni, il proprio disagio. Una presa di posizione netta quella assunta dagli studenti già da diverse settimane che sono state caratterizzate da manifestazioni in piazza e iniziative di dissenso. A guidare il “popolo del futuro” in questo autunno di contestazione è stato il movimento “Area Studentesca”, divenuto ormai un punto di riferimento insostituibile per le lotte degli studenti. Avevano preannunciato l’intenzione di non voler mollare la battaglia condotta per tutelare i propri diritti con una significativa iniziativa che si è svolta sabato scorso in piazza Matteotti. Per comunicare il loro disaccordo nei confronti delle politiche del Governo Monti avevano scelto queste parole: “Non si ferma un fiume in piena”. Uno striscione di dimensioni mastodontiche era stato fatto calare alle spalle del monumento simbolo della città, il Cavatore, dando così respiro universale alle motivazioni della propria protesa. In centinaia con lo zaino in spalla erano scesi in piazza per gridare il proprio “no” alle politiche di austerity che stanno portando i cittadini solo ad ulteriori sofferenze. Nonostante il ddl Aprea, come si è appreso negli ultimi giorni, si è arenato in Senato, i motivi di protesta persistono ed evidenziano sempre più l’ansia di una generazione per il proprio futuro. “Non faremo un solo passo indietro” è la voce unanime del popolo studentesco che come è stato scritto a caratteri cubitali dai ragazzi di “Area Studentesca” ha la forza inarrestabile di un fiume in piena. Stanno portando avanti una lotta che può essere definita “sociale” in quanto ha come bersaglio una classe dirigente che è sempre meno attenta a rispettare i diritti dei cittadini, ma anche “consapevole” perché sono proprio le giovani generazioni ad aver preso coscienza che non bisogna subire passivamente le decisioni di chi è al potere per rappresentarci. Intanto nelle scuole le classiche lezioni sono state sostituite con momenti di dialogo e di dibattito costruttivo. “Continueremo ad essere una guida – ha dichiarato Francesco Mancuso, responsabile del movimento – per il mondo studentesco per portare avanti una giusta battaglia che ancora è solo iniziata. Affinchè le future generazioni possano costruirsi un futuro certo, dobbiamo offrire loro l’opportunità di creare, ora, delle solide fondamenta”.